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Il team robotico alla SICCH: «Ogni professionalità è fondamentale»

Professionalità. Gioco di squadra. Competenza. Tecnologia avanzata.

Sono queste alcune delle parole con cui si può descrivere l’eccezionalità del lavoro quotidiano dell’equipe di cardiochirurgia robotica e mininvasiva dell’ospedale Humanitas Gavazzeni che, in occasione del 30° Congresso Nazionale della SICCH, Società Italiana di Chirurgia Cardiaca, è stata invitata il 17 e il 18 dicembre 2021 a Roma per parlare della propria esperienza professionale in panel dedicati.

Protagonisti degli incontri il cardiochirurgo Alfonso Agnino, responsabile della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni di Bergamo, l’anestesista del team robotico Nicola Villari e, per la prima volta in un Congresso nazionale, l’infermiera strumentista Isabel Persico e l’operatrice sanitaria Daniela Salvi.

 

Ogni professionalità è fondamentale

Ognuno di loro ha portato nelle sessioni del Congresso il racconto del programma di cardiochirurgia robotica avviato in Humanitas Gavazzeni nel 2019.

Particolarmente speciale è stato il panel condotto dall’infermiera Isabel Persico e dall’operatrice sanitaria Daniela Salvi: le loro figure professionali, infatti, raramente hanno l’opportunità di dare voce al proprio fondamentale ruolo in ambito medico. Eppure, le loro competenze sono indispensabili per la buona riuscita dell’operazione, specialmente all’interno di un percorso di alta tecnologia come quello che vede al centro il robot a fianco del cardiochirurgo.

“Cardiochirurgia Robotica: team 2.0” è stato il titolo della relazione di Persico e Salvi.

«È stato un onore, anche se con un accenno di timore, poter portare le nostre esperienze lavorative all’interno del team robotico e raccontare della nostra formazione», dichiarano le due professioniste.

 

L’importanza della formazione

Fondamentale per l’utilizzo del robot in Cardiochirurgia è, infatti, la preparazione dell’intera squadra di professionisti della sala operatoria perché il robot da Vinci X richiede il coinvolgimento di una squadra dotata di specifiche capacità tecniche: un team che, oltre al cardiochirurgo, prevede la presenza di anestesisti, perfusionisti, infermieri e operatori socio sanitari adeguatamente formati.

Nel 2019, il robot da Vinci X in Humanitas Gavazzeni ha iniziato ad essere utilizzato in cardiochirurgia per risolvere le patologie della valvola mitrale, della valvola tricuspide e difetti congeniti come il difetto interatriale (DIA). Per prepararsi a questa nuova specializzazione tutto il team ha seguito un training specifico presso l’Orsi Academy di Melle, Centro di Addestramento Europeo specializzato in formazione per la chirurgia robotica e l’ospedale Nemocnice Na Homolce di Praga sotto la guida di esperti internazionali di robotica.

E, a distanza di due anni, ora che la cardiochirurgia robotica viene in aiuto anche per la cura delle coronarie, l’intera equipe si è sottoposta, nuovamente, ad un un attento programma di formazione, conclusosi nell’estate 2021, a Leuven, in Belgio, insieme a Wouter Oosterlinck, referente europeo della chirurgia coronarica mininvasiva robotica.

«All’interno del nostro panel abbiamo voluto raccontare tutto questo: il lungo periodo di formazione e l’esperienza che abbiamo maturato negli anni. È stato gratificante che il nostro lavoro fosse riconosciuto come componente essenziale di tutta la squadra. In questo tipo di operazioni, infatti, è fondamentale il lavoro di squadra e la condivisione delle diverse conoscenze: tutti dobbiamo essere formati su ciò che fa l’altro e lavorare in team per la migliore uscita dell’intervento. L’armonia e l’affiatamento sono tutto in una squadra come la nostra e ogni professionalità conta e può cambiare le sorti dell’operazione. E, finalmente, anche le nostre competenze sono state riconosciute e hanno avuto il loro spazio», concludono Isabel Persico e Daniela Salvi.