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Contro il grande caldo, bere e “mangiare” tanta acqua

Qualcuno si ricorda quando, poche settimane fa tutti si lamentavano del freddo? Ricordi sbiaditi, ormai, soprattutto in questi giorni in cui il grande caldo sta mettendo a dura prova la nostra resistenza fisica.

Perché è un dato di fatto: la temperatura esterna – sia essa troppo fredda, sia troppo calda – è in grado di incidere sul nostro organismo, dal punto di vista fisico oltre che da quello mentale.

A essere vittime di questa situazione estrema sono soprattutto le persone più deboli come gli anziani o i bambini, oltre a chi soffre di certe patologie come il diabete o quelle di natura cardiopatica o neurologica.

Compensare i liquidi persi bevendo molto

Che cosa avviene al nostro organismo, in particolare, quando è troppo caldo?

La risposta al dottor Amidio Testa, responsabile dell’Unità operativa di Medicina di Humanitas Gavazzeni Bergamo: «Quando è esposto ad alte temperature il corpo umano mette in atto meccanismi fisiologici di compensazione utili a disperdere il calore, come la sudorazione. Ecco perché è necessario ripristinare i liquidi corporei bevendo almeno 1,5/2 litri di acqua al giorno. Questo spiega, ad esempio, perché anziani e bambini sono quelli che soffrono di più: i primi perché con il trascorrer degli anni il sistema di compensazione ha perso un po’ della sua efficienza, i secondi perché non sono spesso in grado di esprimere il loro malessere e di chiedere acqua».

Reintegrare i liquidi e i sali minerali con l’alimentazione

L’acqua, però, può essere integrata non solo bevendo. Molti alimenti, proprio per questo considerati “estivi”, ne contengono grosse quantità. Per questo non devono mancare nei nostri pasti, come suggerisce Sabrina Oggionni, dietista dell’Ambulatorio di Nutrizione Clinica e Dietetica di Humanita Gavazzeni Bergamo: «Frutti e verdure come cocomero, melone e cetrioli sono un’ottima fonte di acqua. Reidratano e favoriscono la diuresi, oltre a essere ricchi di potassio, sale minerale che è fondamentale reintegrare quando si suda molto. Potassio e magnesio servono a sconfiggere il senso di spossatezza che il caldo può indurre. Tra gli alimenti più ricchi di potassio ci sono le patate, i finocchi, la rucola, i pomodori, il sedano, le banane, le albicocche, i fichi e il melone. Il magnesio, invece, è presente nella frutta secca, nelle banane, nei legumi, nelle carni fresche e nei vegetali verdi. Meglio consumare alimenti crudi perché con la cottura il magnesio viene perso».

In generale, conclude la specialista: «devono essere consumati cibi che siano caratterizzati dai colori giallo, arancio e rosso, che indicano la presenza di beta-carotene, elemento capace di stimolare la produzione di melanina.

Quando la pelle appare secca e screpolata

Gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla nostra pelle. Ce ne accorgiamo quando questa ci appare screpolata, arrossata in superficie. Una situazione che è dovuta, anche in questo caso, alla perdita di liquidi generata dall’aumento del sudore.

«Il caldo secca la nostra pelle – sottolinea la dottoressa Marzia Baldi, responsabile degli Ambulatori di Dermatologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo – aggredendo lo strato superficiale, l’epidermide, e di conseguenza anche il derma sottostante. La perdita di acqua la rende poco tonica ed elastica in profondità. Per fortuna oggi apparecchiature specifiche ci permettono di quantificare la perdita d’acqua e formulare una corretta routine cosmetica che, ricordiamo, si deve sempre avvalere anche di creme solari performanti che andrebbero applicate in qualsiasi situazione, anche quando il periodo trascorso all’aperto è breve o il cielo sembra nuvoloso».

Occhio alla disidratazione degli occhi!

Anche gli occhi possono soffrire a causa del caldo. La causa è sempre la stessa, la mancanza di acqua. La disidratazione può colpirli favorendo il distacco posteriore di vitreo, il “gel” composto per il 99% da acqua che costituisce i due terzi dell’intero volume oculare. Come ci si accorge che qualcosa non sta andando per il verso giusto? «I sintomi – ricorda Davide Allegrini, oculista di Humanitas Gavazzeni Bergamo e Humanitas Castelli Bergamo – possono essere la visione di una “mosca volante” centrale e, in alcuni casi, flash nella periferia del campo visivo. Sintomi che richiedono un’attenta valutazione del fondo oculare per verificare che il vitreo staccato non abbia creato rotture retiniche che possano portare a un distacco della retina».