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Ipertiroidismo e ipotiroidismo, come la produzione degli ormoni influisce sulla salute del nostro organismo

La tiroide è una ghiandola endocrina posta alla base del collo che ha la funzione di produrre ormoni che influiscono sull’attivazione o sulla disattivazione di molte attività fisiche eseguite dal nostro corpo. Il fatto che questi ormoni vengano prodotti in eccesso (ipertiroidismo) o in difetto (ipotiroidismo) comporta effetti evidenti sul nostro stato di salute.

Parliamo delle due principali disfunzioni della tiroide con la dottoressa Rosa Miranda Testa, endocrinologa, coordinatrice del Centro Tiroide di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Quando possiamo capire che la nostra tiroide non funziona bene? Quali sintomi possiamo avvertire?

«I sintomi sono legati al tipo di patologia presente. Quella più sintomatica e più facilmente riconoscibile è sicuramente l’ipertiroidismo, che ci viene segnalato da un’evidente iperattivazione di tutte le nostre attività corporee. Con conseguenze evidenti come nervosismo, tachicardia, tremori, dimagrimento e sudorazione… Sintomi che, a seconda della malattia che ne è alla base, possono presentarsi in modo meno grave oppure che possono essere così intensi da spingere il paziente a presentarsi a un pronto soccorso. L’ipotiroidismo invece, è spesso associato a sintomi meno evidenti, e può manifestarsi con un senso di debolezza, stanchezza, crampi muscolari, sensibilità acuita al freddo, pallore della pelle, ecc.».

Nei casi più gravi la tiroide può dover essere asportata chirurgicamente. È possibile vivere senza tiroide?

«Sì, è necessario a volte per l’ipertiroidismo o per patologie nodulari benigne o maligne, ma la ricerca farmacologica ha saputo sintetizzare l’ormone tiroideo ormai da tantissimi anni e l’ha perfezionato nel tempo, per cui la terapia sostitutiva è oggi assolutamente efficace, tanto che è molto difficile per il nostro corpo distinguere la molecola dell’ormone tiroideo introdotto nell’organismo attraverso la bocca da quella prodotta dalla tiroide. C’è poi da aggiungere che i nostri tessuti hanno la capacità di modularne l’attività a seconda del fabbisogno e sono molto efficienti nel trasformare l’ormone FT4, che è contenuto nei farmaci, nell’ormone FT3, che è quello realmente più attivo».

L’alimentazione può aiutare a prevenire ipertiroidismo e ipotiroidismo?

«Per quanto riguarda malattie autoimmuni come ipertiroidismo e ipotiroidismo il mangiare sano può essere di grande aiuto non tanto per prevenirle, ma per contribuire a mantenere un grado di salute più elevato. Un discorso particolare è inoltre quello legato allo iodio, che rappresenta il “carburante” della tiroide. Nelle acque potabili italiane in genere c’è carenza di iodio per cui chi soffre di ipotiroidismo o ha familiarità per gozzo o noduli deve utilizzare sale iodato, in vendita spesso nei negozi alimentari e nei supermercati. Al contrario, questo stesso tipo di sale è controindicato per chi soffre di ipertiroidismo, con eccessiva produzione di ormoni tiroidei, che non ha bisogno quindi di “benzina”, che anzi potrebbe far peggiorare la sua patologia».