Praticare sport fa in genere bene, ma è sempre sicuro per il cuore? La visita cardiologica per lo sportivo è uno strumento fondamentale per valutare lo stato di salute cardiovascolare di chi pratica attività fisica, che va a completare ciò che viene già investigato nell’ambito della visita della medicina sportiva, obbligatoria per chi vuole ottenere il certificato di idoneità sportiva.
Ne parliamo con la dottoressa Erika Bertella, cardiologa dell’Unità Operativa di Cardiologia e responsabile dell’Imaging Cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Dottoressa Bertella, in che cosa consiste la visita cardiologica per lo sportivo?
«È una visita specialistica eseguita da un cardiologo che ha competenze specifiche in cardiologia dello sport. Serve a valutare il cuore di chi fa attività fisica, sia a livello agonistico sia amatoriale, o anche solo di chi presenta fattori di rischio e si vuole approcciare a un’intensa attività fisica. L’obiettivo è capire se il cuore della persona che vi si sottopone è in grado di affrontare in sicurezza lo sforzo fisico richiesto dallo sport che si intende praticare».
Chi si dovrebbe sottoporre a questa visita?
«È una visita pensata prima di tutto per gli atleti professionisti, ma anche per chi pratica sport a livello non agonistico o chi inizia a svolgere un’attività fisica dopo avere compiuto i 40 anni. È particolarmente indicata in presenza di sintomi sospetti, come palpitazioni, affaticamento o dolore toracico, oppure se sono state registrate anomalie all’elettrocardiogramma, magari proprio nell’ambito della visita effettuata dal medico dello sport, o in presenza di una familiarità per patologie cardiovascolari».
Come si svolge la visita cardiologia per lo sportivo?
«Considerando che questi pazienti giungono dopo un’adeguata valutazione da parte del medico dello sport, spesso con test da sforzo massimale, la visita con il cardiologo dello sport si basa principalmente su un colloquio approfondito che serve per raccogliere informazioni sulla storia clinica personale e familiare del paziente. È sempre accompagnata da un elettrocardiogramma (ECG) e, nella maggior parte dei casi, da un ecocardiogramma ColorDoppler. In alcuni casi, in base alle esigenze specifiche per ogni paziente, possono essere prescritti ulteriori esami come Holter ECG, risonanza magnetica cardiaca o TC cardiaca».
Quanto dura e come ci si prepara alla visita?
«La durata media è di circa 30 minuti, ma può variare in base alle esigenze del caso. Non serve una preparazione particolare, solo è consigliato di portare con sé tutta la documentazione clinica precedente, di indossare abiti comodi e di evitare sforzi intensi nelle ore prima della visita».
Perché è così importante questo tipo di controllo?
«Il cuore è l’organo che viene più sollecitato durante l’attività fisica. Anche in soggetti apparentemente sani, ci possono essere patologie non diagnosticate che, quando si è sotto sforzo, possono diventare pericolose. In caso di anomalie, siamo noi specialisti a indicare il tipo, la durata e l’intensità dell’attività fisica più adatta al paziente. La visita permette dunque di prevenire eventi cardiaci e di promuovere uno sport sicuro e sostenibile per tutti».