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Al dottor Bossi, il “Premio Ippocrate” per l’impegno nella prevenzione e cura del diabete

Al dottor Antonio Carlo Bossi, responsabile della Diabetologia di Humanitas Gavazzeni, è stato conferito il Premio Ippocrate della Società Italiana di Diabetologia (SID).

Il prestigioso riconoscimento nazionale è stato assegnato, mercoledì 24 maggio, al dottor Bossi in occasione del Convegno nazionale “Panorama Diabete” 2023, organizzato dalla SID per offrire agli specialisti presenti l’aggiornamento più completo in tema di fisiopatologia, gestione clinica e territoriale del diabete.

Il Premio Ippocrate è destinato a Diabetologi clinici operanti da almeno 15 anni in ambiente non accademico, distintesi per organizzazione dell’assistenza e tutela della professionalità in diabetologia.

“Sono molto emozionato ed onorato per l’assegnazione di questo Premio che non premia solo me e l’impegno in Humanitas Gavazzeni, ma anche la scuola di diabetologia lombarda – commenta il dottor Antonio Carlo Bossi – perché tre su quattro dei Premi Ippocrate consegnati in questi ultimi anni premia diabetologi lombardi, dalla dottoressa Emanuela Orsi al dottor Roberto Trevisan. Questo sta a significare che stiamo dando il massimo per le persone con diabete e ci stiamo impegnando sia dal punto di vista clinico che della ricerca per offrire una qualità di vita sempre migliore per i nostri pazienti”.

Il diabete a Bergamo

Il diabete colpisce 4 milioni di persone in Italia, 56 mila solo nella provincia di Bergamo. E questi sono soltanto i casi conclamati. Le stime parlano di almeno un altro milione d’italiani che è già malato, ma che ancora non lo sa.

Da qui l’importanza della conoscenza e della prevenzione, binomio essenziale per rendere migliore la vita dei malati ed abbassare il tasso di mortalità.

“Negli Stati Uniti l’aumento di casi di diabete di tipo 2 nei giovani è diventato un problema di sanità pubblica – spiega il dottor Bossi – In Italia non abbiamo ancora dati chiari che ci dicono quanto questo tipo di diabete stia diventando diffuso tra i ragazzi, ma è un fatto che negli ultimi 5 anni riscontriamo un’aumentata frequenza di questa malattia. Per quanto riguarda il diabete di tipo 1, invece, quello da insulino dipendenza, i dati parlano chiaro: sono oltre 600 mila le persone in Italia a soffrirne, 60 mila in Lombardia. Sulla gestione della patologia diabetica, ha inciso anche molto il Covid, con un aumento del 15% di nuovi casi di diabete di tipo 1 rispetto agli anni precedenti. Inoltre, le persone già malate hanno dovuto rinviare i controlli e molti nuovi casi sono stati individuati in ritardo per il difficile accesso ai servizi sanitari. E tra i giovani sono aumentate le diagnosi di diabete di tipo 1 correlato a particolari condizioni cliniche scatenate proprio dal virus”.

Endocrinologia e Malattie del Ricambio