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Cistite interstiziale (dolore pelvico cronico)


Che cos’è la cistite interstiziale?

Con il termine di cistite interstiziale si indica una disfunzione medica cronica nelle pareti pelviche che non permette un normale urinare. Il dolore è percepito come costante oppure ciclico da più di sei mesi.

Nello specifico, è una condizione del corpo umano in cui si ha un’infiammazione cronica della vescica e può affliggere soggetti di qualsiasi età, uomini o donne, anche se si riscontra con maggiore facilità nei pazienti di genere femminile.

Al contrario di quanto accade per la cistite comune, quella interstiziale non è causata da stress, viceversa il dolore continuo può causare disturbi psicologici quali ansia e depressione.

L’evoluzione della malattia è lentamente ma progressivamente ingravescente, con deterioramento delle funzioni vescicali e ripercussioni che possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita.

 

Quali sono le cause della cistite interstiziale?

Le cause che danno origine a cistite interstiziale non sono del tutto note, per lo più si ritiene che la principale causa scatenante possa essere identificabile con l’infezione delle vie urinarie, un intervento chirurgico o anche una malattia virale.

L’ipotesi più accreditata resta tuttavia quella del progressivo indebolimento del rivestimento delle pareti vescicali, costituito da glicosaminoglicani, con funzioni di sostegno e protezione.

L’assottigliamento dello strato protettivo permette alle sostanze irritanti nelle urine di aggredire le pareti vescicali, innescando un processo infiammatorio.

 

Quali sono i sintomi della cistite interstiziale?

Le statistiche indicano che il 33% dei casi presenta una sintomatologia decisamente simile ai sintomi che si manifestano nei casi di cistiti, si presenta dunque una situazione che è associata a stimolo impellente a urinare e dolore durante la minzione.

A differenza della cistite comune, però, si ritiene che la cistite interstiziale non sia causata da batteri, e che per questo non risponda alla terapia convenzionale con antibiotici. Il dolore spesso interferisce con la vita sessuale, che risulta ostacolata da questo disturbo.

Gli uomini possono manifestare dolore ai testicoli, allo scroto, al perineo o al pube, e avere anche episodi di eiaculazioni dolorose. Pare inoltre che la cistite interstiziale sia associata ad alcune condizioni croniche e sindromi dolorose come la vestibolite vulvare, le fibromialgie e la sindrome del colon irritabile.

 

Come si può diagnosticare la cistite interstiziale?

Spesso non è semplice arrivare a una diagnosi. Esami delle urine (urinocoltura, citologia urinaria, ricerca del BK nelle urine) ed ecografie dell’apparato urinario sono utili a escludere altre patologie vescicali con sintomatologia simile.

Altri accertamenti sono l’uretrocistoscopia (endoscopia della vescica attraverso l’uretra) in narcosi con distensione della vescica, utile a evidenziare eventuali emorragie puntiformi e ulcere (ulcere di Hunner, dal nome dello studioso che per primo le ha descritte) che sono nettamente pertinenti alla malattia.

La distensione della vescica, fatta in anestesia generale e consistente nel riempimento della vescica con una soluzione fisiologica, può inoltre contribuire ad alleviare il dolore.

Infine, la biopsia della vescica consiste nel prelievo di un frammento della parete vescicale. Con un esame istologico mirato, è possibile escludere patologie più gravi, nonché la presenza e il grado di infiammazione provocato dalla cistite interstiziale.

 

Come può essere curata la cistite interstiziale?

Per curare la cistite interstiziale può essere necessario combinare una pluralità di trattamenti.

Le terapie possono essere:

  • orali, con farmaci che contribuiscono a riparare la mucosa vescicale danneggiata, nonché antidepressivi, antinfiammatori, analgesici, antistaminici
  • terapie endovescicali, con instillazione di glicosaminoglicani
  • soluzioni a base di acido ialuronico e condroitinsolfato, che possono migliorare la sintomatologia.

In ogni caso, una diagnosi precoce è fondamentale per evitare danni irreversibili e per individuare il prima possibile una terapia idonea.

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