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Cuore e batticuore: quando le palpitazioni sono un segnale?

San Valentino è il giorno degli innamorati e il batticuore farà da padrone nelle emozioni più belle. Ma quando è necessario prestare attenzione a un battito cardiaco anomalo?

Con la dottoressa Elena Lucca, responsabile della Sezione di Elettrofisiologia Clinica di Humanitas Gavazzeni, parliamo del diverso significato delle palpitazioni e quali sintomi non trascurare per la salute del cuore.

Dottoressa Lucca, batticuore e aritmie: qual è la differenza?

«Con batticuore si intende la sensazione di avvertire anomalo il battito cardiaco che può dipendere da un’emozione o dall’attività fisica. Con aritmie intendiamo vari tipi di anomalie del battito cardiaco».

Quali sono i sintomi delle aritmie cardiache?

«I sintomi dipendono dal tipo di aritmia; possono essere lievi o molto più seri proprio in relazione all’aritmia. In generale i sintomi più frequenti vanno dall’irregolarità del battito e una sensazione di vertigine fino ad arrivare alla perdita di coscienza».

E le cause?

«Sono variabili. Lo stress può accentuare il manifestarsi di alcuni tipi di aritmie, cosi come il consumo eccessivo di caffè e sostanze stimolanti. In alcuni casi la fibrillazione atriale si scatena dopo pasti abbondanti e l’assunzione di bevande fredde e gassate».

Quanto conta l’età?

«Aritmie diverse possono essere più frequenti in diverse fasce di età: extrasistolie e tachicardie sopraventricolari possono verificarsi anche in adolescenti e giovani, più raramente nei bambini, mentre la fibrillazione atriale è una patologia che aumenta con l’avanzare dell’età».

Le aritmie cardiache riguardano più le donne o gli uomini?

«Anche in questo caso dipende dal tipo di aritmie. Le extrasistoli sono più frequenti nelle donne e spesso collegate a disturbi gastrici, mentre la fibrillazione atriale è più frequente negli uomini».

Quali sono i test diagnostici per individuarle?

«L’elettrocardiogramma, la rappresentazione in 12 “righe” dell’attività elettrica del cuore eseguita nel momento in cui l’aritmia si verifica».

Una volta individuate, cosa si deve fare per non cadere in recidive?

«In generale evitare abuso di sostanze eccitanti, l’assunzione eccessiva di alcol così come un elevato numero di caffè. Consigliata è un’attività fisica regolare e una dieta equilibrata, ricca di sali minerali come potassio e magnesio».

Quali sono le cure?

«Innanzitutto bisogna precisare che non tutti i tipi di aritmie devono essere curati. Quando bisogna invece intervenire, si può ricorrere alla terapia farmacologica o all’intervento di terapia ablativa che consiste nell’introdurre un catetere per via venosa».

Oggi esistono piccoli apparecchi che vengono impiantati sotto la pelle per il monitoraggio delle aritmie cardiache: come funzionano?

«Hanno una dimensione simile ad una chiavetta USB e vengono impiantati sottocute tramite una piccola incisione per monitorare il battito cardiaco per lunghi periodi. Grazie ad algoritmi riconoscono automaticamente le aritmie e sono collegati al medico curante tramite un dispositivo in ambulatorio».

Con questi apparecchi si può vivere normalmente?

«Sì, consentono una vita assolutamente normale e sono compatibili con l’esecuzione di esami di risonanza magnetica».

Come fare prevenzione?

«Nel caso in cui vi siano forme familiari di cardiopatie con rischio aritmico elevato, è consigliabile effettuare controlli su tutti i membri della famiglia per poter identificare precocemente i soggetti a rischio».

Articolo tratto dall’articolo pubblicato su L’Eco di Bergamo di domenica 13 febbraio 2022