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Batticuore, quando e perché è pericoloso?

Il batticuore in sé non è detto che sia pericoloso. L’aumento della frequenza del battito cardiaco è difatti una condizione normale, fisiologica, che si presenta ogni volta che il cuore viene sottoposto a uno sforzo (fisico o emotivo che sia).

Il batticuore diviene tuttavia una situazione fisica preoccupante qualora raggiunga livelli troppo elevati o si verifichi senza che vi sia un apparente motivo, come ci spiega il dottor Giosuè Mascioli, responsabile dell’Unità Operativa di Elettrofisiologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo: «Una forte emozione può provocare un aumento dei battiti anche sino a 120 al minuto, senza che per questo si esca dalla normalità. Ma se il numero dei battiti sale a 180 siamo di fronte a una situazione di potenziale pericolo perché a questa velocità un cuore – che già non è perfettamente normale – potrebbe non svolgere in modo appropriato la sua funzione primaria, che è quella di pompare il sangue in tutto l’organismo»

Cuore, l’importanza di sapersi regolare da sé

La frequenza cardiaca può variare da individuo ad individuo, in considerazione di vari fattori tra i quali ci sono l’età, la forma fisica, lo stato di salute, il sesso. In linea di massima si ritiene comunque che una condizione di frequenza normale, a riposo, debba essere compresa tra i 50 e i 100 battiti al minuto. Battiti che a volte possono aumentare o diminuire, per vari motivi: «Bisogna tenere sotto controllo sia la bradicardia, cioè quando il battito è più lento, sia la tachicardia, quando invece è più veloce – precisa il dottor Mascioli –. L’aumento della frequenza in specifiche circostanze, come i momenti che precedono una situazione di particolare tensione, ad esempio la partenza di una gara di atletica o un’interrogazione a scuola, è dovuta all’azione dell’adrenalina, una sostanza che agisce sulla frequenza, aumentandola. Niente di preoccupante, in questo caso, soprattutto qualora si sia capaci di controllare da sé le proprie reazioni».

Diversa è la situazione che vede il batticuore, cioè l’aumento veloce e incontrollato dei battiti: «Se mentre si è in una situazione di riposo e senza un apparente motivo in pochi secondi si passa da 50 a 130 – 140 o più al minuto, c’è qualcosa che non va, si è di fronte a un’aritmia, una condizione potenzialmente pericolosa che va segnalata al più presto al curante».

La tachicardia, un campanello d’allarme

I motivi di un così immediato aumento del battito sono molti e devono essere individuati il prima possibile al fine di poter intervenire per tempo sull’aritmia. «La tachicardia, che oltre alle palpitazioni può essere associata anche a un dolore al petto (l’angina pectoris) può avere come causa dei disturbi aritmici, cioè elettrici, coronarici o che interessano direttamente il muscolo cardiaco. Può essere, inoltre, provocata da un problema che riguarda le valvole. Tutte situazioni di pericolo – conclude il dottor Mascioli –, di cui il batticuore rappresenta un campanello d’allarme da saper ascoltare».