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Augusto Palermo è il nuovo responsabile dell’Ortopedia – Chirurgia protesica anca e ginocchio di Humanitas Gavazzeni

Augusto Palermo è il nuovo responsabile dell’ Unità Funzionale di Ortopedia – Chirurgia Protesica Anca e Ginocchio di Humanitas Gavazzeni a Bergamo.

Dottore, ci racconti della Sua formazione

«La mia formazione da protesista arriva dall’Università di Genova. Il mio maestro fu uno dei padri degli steli a conservazione ossea, che io poi ho nuovamente disegnato. Questa per me è la vera mininvasività: risparmiare osso significa dare al paziente una chance più lunga dì vita del suo patrimonio osseo».

Lei ora è il nuovo responsabile della chirurgia di anca e ginocchio di Humanitas Gavazzeni: di cosa si occupa la Sua unità?

«Si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie che riguardano le due maggiori articolazioni sottoposte al carico».

Quale patologia è centrale nel vostro lavoro?

«La parola cardine del nostro lavoro è artrosi, declinabile in gonartrosi se coinvolge il ginocchio o in coxartrosi se coinvolge l’anca. La nostra missione è curarla e, quando possibile, prevenirla».

Parliamo del ginocchio…

«Nel campo del ginocchio ci occupiamo di artrosi conclamata eseguiamo sia protesi totali mininvasive sia protesi monocompartimentali mediali, laterali o femoro-rotulee, isolate o combinate anallergiche, che in casi ben selezionati di patologia bilaterale eseguiamo contemporaneamente. Nei casi di complicanze infettive o meccaniche effettuiamo revisioni di protesi fino ai casi più complessi».

Per l’anca, invece?

«Nel campo dell’anca, invece, ci occupiamo delle artroprotesi mininvasive di primo impianto, singole o bilaterali simultanee, quando la sostituzione dell’articolazione diventa necessaria per garantire un’adeguata qualità di vita, fino alle grandi revisioni per sostituire modelli protesici obsoleti e usurati».

Usate tecniche mini-invasive?

«Sì, l’equipe di Humanitas Gavazzeni è particolarmente esperta nella chirurgia articolare mini invasiva, sia essa “a cielo chiuso” cioè artroscopica (eseguita con l’aiuto della microtelecamera), sia essa “a cielo aperto” o protesica».

La tecnica Fast Track Surgery in cosa consiste?

«Il Fast Track Surgery è la chirurgia definita “dal percorso breve”, che produce migliori risultati e un più veloce recupero fisico e psicologico. Siamo uno dei centri di studio per le suture avanzate con colla cutanea per cui dopo l’intervento di protesi d’anca e di protesi di ginocchio la cute viene chiusa semplicemente con una colla. A 20 giorni dall’intervento sarà sufficiente la semplice rimozione del cerotto per vedere la ferita chirurgica guarita».

Quali sono i benefici di questa tecnica per i pazienti?

«Il percorso Fast Track nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio permette la ripresa della funzionalità degli arti in tempi rapidi. La particolare gestione del paziente in team prima, durante e dopo l’intervento, riduce fortemente l’impatto clinico-chirurgico e il dolore post-operatorio e agevola la mobilizzazione immediata post-chirurgica. La finalità del protocollo Fast Track è quella di abbattere tutti i microtraumi successivi alla chirurgia, pertanto il trattamento farmacologico successivo sarà tutto per bocca. Non vengono impiegati drenaggi chirurgici e non vengono effettuate suture cutanee con i punti tradizionali».

Per chi è indicato il percorso Fast Track?

«Il percorso Fast Track è particolarmente indicato per i pazienti che soffrono di artrosi primitiva e secondaria dell’anca e del ginocchio, e che hanno avuto indicazione clinica per il posizionamento di un impianto protesico minivasivo. Spetta allo specialista valutare caso per caso l’opportunità di applicare o meno il percorso, verificando con attenzione la presenza di altre patologie associate che potrebbero rendere più complicato il percorso o di problematiche legate all’età e al grado di autonomia nel movimento presente prima dell’intervento».