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Allergie d’estate, pollini e acari sono i nemici principali

Le patologie allergiche sono sempre più diffuse e si calcola che oggi riguardino in media un italiano su quattro.

L’allergia altro non è che una reazione del nostro sistema immunitario verso sostanze che sono presenti nell’ambiente in cui viviamo – come i pollini, gli acari, i peli di animali –, verso sostanze che ingeriamo, come medicinali o alimenti, o verso sostanze con cui entriamo in contatto, come farmaci iniettivi o veleni degli insetti.

«Parliamo di allergeni – spiegano gli specialisti dell’Ambulatorio di Allergologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo –, sostanze che sono innocue per chi non ne è allergico ma che possono condizionare in modo molto negativo la vita di chi invece ne è sensibile».

L’estate, stagione delicata per chi soffre di allergie

L’estate dal punto di vista delle allergie, è una stagione delicata. Lo è ancor più in questi ultimi anni, in cui si sono registrate variazioni sensibili del calendario pollinico: «La presenza nell’aria del polline delle graminacee una volta era circoscritto ai mesi che vanno da aprile a giugno. Oggi, con i cambiamenti climatici in atto, i pollini sono presenti sin dal mese di marzo e si prolungano anche a luglio inoltrato, per cui le allergie da graminacee colpiscono anche nei mesi più caldi dell’anno. A queste si sovrappongono le allergie provocate dai pollini di piante erbacee più estive, come l’ambrosia o l’assenzio, per cui si può venire a creare un mix molto fastidioso per chi ne è vittima».

Un’altra forma allergica che d’estate si presenta con una certa frequenza è quella legata agli acari della polvere: «Durante le vacanze può capitare di frequentare case che sono rimaste chiuse per vari mesi, in cui si sia accumulata una certa quantità di polvere in grado di provocare crisi asmatiche anche di una certa gravità», sottolineano gli allergologi.

Attenti anche all’orticaria e agli insetti

Né mancano situazioni allergiche legate alla spiaggia: «Il problema non è tanto il contatto con la sabbia – spiegano gli specialisti – ma il fatto che possono essere utilizzate creme o filtri solari che contengano conservanti o odori in grado di scatenare allergie da contatto. Oltre a queste, si possono scatenare forme di orticaria per la troppa esposizione al sole o a seguito di un contatto con l’acqua. Una forma particolare di questo disturbo è quella da caldo o da freddo. Si scatena ad esempio quando si rimane a lungo esposti al sole e dopo ci si butta in acqua. Lo sbalzo improvviso di temperatura porta, nelle persone che ne sono predisposte, alla formazione di ponfi di varie dimensioni».

I ponfi sono dei rigonfiamenti della pelle, simili a quelli generati dalla puntura di un insetto, che si manifesta quasi istantaneamente e dà prurito. «La cosa particolare è che si manifesta solo nelle parti che sono entrate a contatto con la diversa temperatura, ad esempio le gambe, se siamo entrati in mare solo fino alla vita».

A tutto ciò bisogna aggiungere le conseguenze che potrebbero derivare da punture di insetti o piccoli ragni, animali spesso presenti nelle zone più calde del nostro Paese.

La parola magica è “antistaminico”

Come evitare di cadere in tutte queste situazioni? La parola magica, in molti casi, è “antistaminico”. Lo è in particolare per tutte le situazioni legate all’orticaria, di cui questo farmaco è un potente nemico, molto efficace anche dal punto di vista della antistaminico.

«Si evita di giungere a situazioni poco piacevoli anche proteggendo la pelle dai raggi solari con creme solari senza conservanti – sottolineano gli allergologi di Humanitas Gavazzeni – studiate per chi soffre di orticaria e per chi ha la pelle particolarmente sensibile. Importante è comunque osservare sempre buone regole dell’esposizione al sole, che non deve essere troppo prolungata e né fatta nelle ore più calde della giornata. Ovvio che chi soffre di orticaria da caldo e da freddo deve evitare gli sbalzi termici, così come deve stare lontano dall’acqua chi è soggetto a orticaria provocato da questo elemento»

Gli antistaminici riguardano le allergie legate alla pelle, la rinite allergica o la congiuntivite allergica, diverso è il discorso per chi è soggetto a crisi respiratorie che hanno la loro causa i forme d’asma bronchiale allergica: «In questo caso è necessario portare con sé, in vacanza i medicinali che sono stati prescritti dal proprio medico curante, che si adattano alla situazione specifica di ogni persona. Nel caso in cui, invece, l’allergia si presenti per la prima volta – può essere il caso delle punture di animali – l’ideale è rivolgersi a un medico il prima possibile per avere un consulto sicuro, che sappia individuare la specifica cura necessaria».

Allergeni: ecco le sostanze che possono creare allergia

Gli allergeni possono essere:

  • inalanti: ad esempio pollini, acari della polvere, erba, peli di animali o muffe
  • alimentari: ad esempio uova, latte, farina di grano, frutta o pesci
  • farmaci: ad esempio antibiotici o anestetici
  • veleno di insetti: ad esempio ape, vespa, calabrone, zanzara o ragno.

(Ispirato all’articolo “Malattie allergiche. Lo «spettro» è sempre più ampio”, pubblicato domenica 9 agosto 2020 sul quotidiano “L’Eco di Bergamo”)