Novembre è il mese dedicato a Movember, l’iniziativa internazionale che promuove la prevenzione e sensibilizzazione sulla salute maschile. Un momento importante per richiamare l’attenzione su temi spesso sottovalutati, come i tumori della prostata, i tumori testicolari e le patologie urogenitali.
In questo contesto, l’innovazione tecnologica gioca un ruolo chiave. Negli ultimi anni, l’urologia ha compiuto significativi progressi grazie all’introduzione di strumenti diagnostici e terapeutici sempre più precisi e minimamente invasivi. Tra le tecnologie più avanzate oggi disponibili rientra il robot Da Vinci Single Port, robot presente ad oggi in dieci ospedali in tutta Italia, tra cui nell’unità di Urologia di Humanitas Gavazzeni, guidata dal Professor Angelo Porreca.
Il robot
È il nuovo robot per il trattamento dei tumori urologici e delle malattie urologiche in generale. A differenza dei sistemi tradizionali Multi Port – che prevedono da quattro a sette accessi chirurgici – questo innovativo robot consente di intervenire attraverso una sola incisione di circa 2,5 cm. Una volta all’interno, grazie all’apporto di un endoscopio flessibile con immagini 3D in alta definizione e a bracci robotici miniaturizzati, il chirurgo può intervenire con la massima precisione sulle strutture anatomiche, riducendo al minimo l’invasività e il trauma sui tessuti circostanti.
Quando viene utilizzato
Il robot Da Vinci Single Port viene utilizzato in diversi interventi urologici, sia oncologici sia funzionali, che interessano, in particolare:
- tumori della prostata
- tumori renali
- iperplasia prostatica benigna
- stenosi ureterali e del giunto pielo-ureterale.
I vantaggi per il paziente
L’utilizzo di questa tecnologia offre numerosi vantaggi per il paziente, in particolare una riduzione del dolore post-operatorio, un minore trauma chirurgico e una degenza ospedaliera più breve. Inoltre, favorisce una ripresa più rapida delle normali attività quotidiane e un miglior recupero della motilità intestinale nella fase post-operatoria.

