Con l’arrivo dell’inverno molti appassionati tornano sulle piste da sci, attratti dal fascino della neve e dal piacere della velocità. Ma proprio quando l’entusiasmo degli sportivi invernali cresce, aumentano i rischi di cadute, torsioni e movimenti improvvisi che possono mettere a dura prova muscoli e articolazioni.
Ne parliamo con il dottor Sebastiano Giambartino, specialista in Ortopedia e Traumatologia in Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Come ci dobbiamo preparare per prevenire i principali rischi dello sci?
«Lo sci sollecita in modo particolare il ginocchio, che è costretto a sostenere piegamenti e cambi di direzione continui. Senza una preparazione adeguata il rischio di distorsioni o lesioni ai legamenti cresce in modo significativo. Non a caso gli infortuni più frequenti riguardano infatti il legamento crociato anteriore, i menischi e i legamenti collaterali. Ma non mancano traumi a spalle, polsi e caviglie. La combinazione di mancanza di allenamento, stanchezza, rigidità muscolare e condizioni meteorologiche non ottimali rende la caduta più probabile, e spesso il problema non è la tecnica dello sci in sé, ma l’arrivare sulle piste impreparati».
In che cosa consiste una “buona preparazione”?
«Non può mancare una buona preparazione presciistica che dovrebbe iniziare già in autunno e dovrebbe prevedere un lavoro graduale su resistenza, forza e controllo motorio. L’allenamento cardiovascolare aiuta a migliorare fiato e resistenza alla fatica, mentre il rinforzo di gambe, glutei e core permette di sostenere al meglio le sollecitazioni della discesa. Altrettanto importanti sono gli esercizi di equilibrio, core stability e propriocettività, fondamentali per reagire rapidamente ai cambi di direzione o alle irregolarità della neve».
Ci sono comportamenti da tenere nella giornata in cui ci si dedica allo sci?
«Sì, è bene osservare piccoli accorgimenti come un riscaldamento prima di mettere gli sci o un defaticamento a fine giornata, comportamenti che possono prevenire irrigidimenti muscolari. Senza dimenticare la scelta dell’attrezzatura: sci e scarponi adeguati al proprio livello, attacchi ben regolati, casco sempre indossato. Importante è anche saper scegliere piste che siano in linea con le proprie competenze, per evitare situazioni di difficoltà che possono tramutarsi in rovinose cadute con conseguenti traumi».
Quando, nonostante l’osservazione di tutti questi accorgimenti, l’infortunio avviene, diviene importante intervenire nel modo più adeguato e prestare attenzione e continuità al percorso di recupero, come spiega il dottor Michele Albano, responsabile dell’Unità di Riabilitazione Ortopedica e Sportiva di Humanitas a Bergamo.
Quale tipo di intervento richiedono i principali infortuni sulla neve?
«Non sempre è necessario ricorrere alla chirurgia. Molte lesioni parziali, come quelle al legamento crociato anteriore o al collaterale mediale, possono essere trattate con un programma riabilitativo ben strutturato, a patto che l’articolazione mantenga una buona stabilità».
Quali sono i passaggi di un programma riabilitativo ben strutturato?
«La riabilitazione si sviluppa in più fasi: dapprima si lavora sulla riduzione di dolore e infiammazione attraverso crioterapia e terapie strumentali. In seguito si punta al recupero della mobilità e al rinforzo muscolare controllato, privilegiando esercizi che non sovraccarichino il ginocchio. Infine, si passa alla rieducazione propriocettiva e al potenziamento specifico, fino a includere esercizi più dinamici per chi desidera tornare sulle piste».
Tornare a sciare in sicurezza
Il messaggio condiviso dai due specialisti è chiaro: lo sci è uno sport straordinario, ma richiede preparazione, prudenza e, in caso di trauma, un recupero guidato da professionisti. «Non è sufficiente l’amore per la montagna – ricorda il dottor Giambartino – è necessario anche rispettare il proprio corpo e ascoltarne i segnali».
E il dottor Albano aggiunge: «Con un percorso riabilitativo adeguato si può tornare a sciare in sicurezza, spesso senza bisogno di interventi chirurgici».
Prepararsi bene prima dell’attività sportiva, comportarsi con giudizio durante e affidarsi a una riabilitazione corretta dopo: questo è il vero segreto per continuare ad amare la neve senza avere paura.

