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Problemi al cuore, impariamo a riconoscerne i segnali

Per salvaguardare la salute del cuore è fondamentale descrivere in modo tempestivo i sintomi che si provano al proprio medico, di base o specialista, così che questi sia in grado di inquadrare in modo corretto il problema.

Ma quali sono i segnali da comunicare al medico? Ecco i consigli degli specialisti del Centro Cardio di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Battito del cuore accelerato, è sempre dovuto a un’aritmia?

La sensazione che il cuore abbia accelerato in modo sensibile i suoi battiti rientra nel gruppo delle cosiddette palpitazioni. Bisogna distinguere tra tachicardia e batticuore. Quest’ultimo è conseguenza di un aumento fisiologico dei battiti che può dipendere da uno sforzo fisico o da un’emozione intensa. Diverso è quando l’aumento della frequenza del ritmo cardiaco avviene senza un motivo apparente: in questo caso si parla di tachicardia.

È importante che ciascuno impari a conoscersi e a regolarsi da sé, tenendo conto che la frequenza cardiaca a riposo nella normalità può essere compresa tra 50 e 100 battiti al minuto.

Una leggera tachicardia può essere considerata normale in momenti caratterizzati dalla presenza di adrenalina – sostanza che fa aumentare la frequenza –, come prima di una gara sportiva o alla vigilia di un importante esame scolastico.

Se però dai 60 battiti abituali si passa a 130 senza che vi sia un apparente motivo non si è più in una situazione di normalità e si rientra nella tipologia di aritmia.

Risposo affannoso, come capire se dipende dal cuore?

Alle cardiopatie si accompagna in genere la dispnea, ovvero la sensazione di mancanza di fiato. Questa però può essere collegata anche ad altre patologie. È quindi fondamentale capire quando si presenta, così da raccontarlo con precisione al medico.

Se la dispnea si presenta dopo che è stato compiuto uno sforzo fisico non troppo intenso o quando ci si sdraia potrebbe essere collegata a una cardiopatia.

Perdita dei sensi, quando è dovuta a sincope?

La perdita dei sensi accompagnata a un malessere diffuso è in genere dovuta alla pressione bassa. Quando la perdita di coscienza è invece improvvisa e non si accompagna ad alcun segnale è dovuta a sincope.

La sincope è causata da un’aritmia cardiaca, cioè da un’alterazione del ritmo del battito che provoca una non perfetta irrorazione del cervello. In particolare, le aritmie capaci di provocare una sincope sono la bradicardia o la tachicardia ventricolare.

La prima è la mancata contrazione del muscolo cardiaco che provoca una pausa di alcuni secondi nel battito, la seconda coincide invece con un battito accelerato e disordinato.

Entrambe le condizioni provocano un afflusso ridotto di sangue al cervello e quindi sincope. La quale, peraltro, può essere conseguenza, anche, di malattie valvolari come la stenosi aortica o la cardomiopatia ipertrofica.

I sintomi da tenere in considerazione

Altri sintomi che ci avvertono che la salute del cuore è a rischio sono:

  • il dolore toracico, mai da sottovalutare, che potrebbe comunque essere collegato ad altri disturbi, come quelli digestivi
  • il dolore al petto, caratteristico dell’infarto, che corrisponde a un senso di peso e costrizione nella zona posta sul retro dello sterno e che si irradia alle braccia e alla base del collo, specialmente a sinistra, oltre che alle scapole e alla bocca dello stomaco
  • la mancanza di respiro e il malessere generale, che si accompagnano a un dolore che varia di intensità quando si assumono posizioni differenti
  • l’edema periferico, che consiste in un gonfiore progressivo causato da un accumulo di liquidi nelle gambe, che può però dipendere anche da altre cause e per questo deve essere attentamente valutato da uno specialista chirurgo vascolare.

 

(tratto da articolo pubblicato il 6 ottobre 2019 sul quotidiano “L’Eco di Bergamo”)