Affrontare un intervento di chirurgia bariatrica significa intraprendere un percorso di cambiamento profondo, fisico e psicologico. Un nuovo inizio, che richiede impegno, consapevolezza e accompagnamento continuo.
Subito dopo l’intervento, il dolore addominale è di solito lieve e gestito con farmaci analgesici. Grazie alle tecniche mini-invasive adottate in Humanitas Gavazzeni e ai protocolli anestesiologici di recupero rapido, il paziente può tornare a camminare e a bere già dopo 30 minuti dall’intervento e ritorno a casa in 2 giorni.
Nei primi giorni si può avvertire stanchezza o nausea, ma sono reazioni normali. La stanchezza può durare alcune settimane, mentre il corpo si adatta al nuovo equilibrio. «L’obiettivo è far sentire il paziente seguito passo dopo passo – precisa il dottor Vincenzo Borrelli, responsabile della Chirurgia Bariatrica di Humanitas Gavazzeni – perché la chirurgia è solo una parte del trattamento, che deve includere riabilitazione, educazione alimentare e supporto psicologico».
Il rapporto con il cibo cambia radicalmente: si parte con alimenti liquidi, morbidi infine reintroduzione dei solidi. Si imparano nuove abitudini: pasti piccoli, masticazione lenta, ascolto della sazietà. «Il senso di fame diminuisce perché lo stomaco è più piccolo – spiega Borrelli – ma serve un lavoro di consapevolezza per evitare di tornare a vecchi comportamenti».

L’equipe del Centro Obesità di Humanitas Gavazzeni
Molti pazienti raccontano un rapido miglioramento del benessere generale: maggiore energia, respiro più libero, riduzione di dolori articolari e un nuovo rapporto con il proprio corpo. I primi cambiamenti sono visibili dopo poche settimane, più evidenti entro 1-3 mesi. La perdita di peso può essere notevole: anche 60-70 kg in un anno, a seconda della condizione iniziale.
Non mancano le sfide. L’assunzione di integratori vitaminici e controlli regolari è indispensabile per evitare carenze. Alcuni devono affrontare il tema della pelle in eccesso o un temporaneo calo dell’umore. «La parte psicologica è cruciale – ricorda Borrelli – perché il corpo cambia in fretta, ma la mente ha bisogno di tempo per adattarsi».
Il movimento è parte integrante del recupero: camminate leggere già dopo pochi giorni, poi attività più strutturate come nuoto o cyclette. L’esercizio fisico aiuta a stabilizzare il peso e a migliorare il tono muscolare.
La chirurgia bariatrica, dunque, non è solo una soluzione chirurgica all’obesità, ma un percorso di rinascita che richiede costanza e supporto. Con il giusto accompagnamento multidisciplinare – chirurgo, nutrizionista, psicologo e fisioterapista – la qualità di vita può migliorare profondamente.
Conclude Borrelli: «Il nostro compito non è solo operare, ma accompagnare ogni paziente nella scoperta del suo nuovo equilibrio, fisico ed emotivo. È lì che comincia la vera trasformazione».

