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Artrosi d’anca e ginocchio: la cura è mininvasiva

L’artrosi dell’anca o del ginocchio è una patologia che colpisce indistintamente uomini e donne e risulta essere sempre più diffusa: si stima che solo in Italia si facciano in un anno circa 210mila impianti di protesi per curare questa malattia che causa forti dolori. Ma i metodi per guarirla non mancano e, con gli anni, sono sempre più diventati mininvasivi con significativi benefici per i pazienti nel post operatorio.

Ne parliamo con il dottor Augusto Palermo, responsabile dell’Unità Funzionale di Ortopedia – Chirurgia Protesica anca e ginocchio di Humanitas Gavazzeni a Bergamo.

Dottor Palermo, di cosa si occupa la sua Unità?

“Noi ci occupiamo della cura dell’artrosi, la patologia degenerativa più diffusa delle articolazioni maggiormente sottoposte al carico: quindi l’anca e il ginocchio”.

Partiamo dall’artrosi dell’anca: come si manifesta? Quali sono i sintomi?

“L’artrosi dell’anca è una patologia degenerativa, vale a dire che è causata dall’ invecchiamento dell’articolazione. Il principale sintomo è un forte dolore all’inguine e quasi mai al fianco. Può sembrare paradossale, ma l’artrosi all’anca non si manifesta con dolori al fianco – che molto spesso sono segnali di problemi legati alla schiena -, ma, nella maggioranza dei casi, all’inguine. Si tratta di un dolore che si irradia poi alla coscia, tanto da arrivare ad avere difficoltà motorie, nell’accavallare le gambe, allacciarsi le scarpe e tagliarsi le unghie dei piedi”.

Si parla di “deterioramento”: è l’età, quindi, ad incidere?

“In realtà incide relativamente. Certo, le persone più anziane sono più sottoposte a patologie di tipo degenerativo, ma non è in frequente operare pazienti giovani. In questi casi l’usura dell’articolazione è causata da eccessivi sforzi, anche sportivi, o da una famigliarità”.

L’artrosi al ginocchio, invece, come si manifesta?

Con gonfiore al ginocchio e dolore durante il carico e, nei casi più avanzati, con la perdita dell’asse del ginocchio. Come per l’anca, anche l’artrosi del ginocchio è causata da una degenerazione dell’articolazione”.

Quando è necessario ricorrere alla chirurgia?

“Superati tutti i tentativi che si possono fare per curare la patologia, compresa la terapia farmacologica ed infiltrativa, diventa necessario l’intervento chirurgico e l’impianto di una protesi d’anca”.

Si tratta di un’operazione dolorosa?

“L’intervento di protesica negli anni è cambiato moltissimo, grazie all’utilizzo di tecniche mininvasive e protesi conservative di piccole dimensioni che comportano meno dolore durante l’intervento e, specialmente, nel post operatorio. Con una ripresa veloce e numerosi benefici per il paziente in termini di estetica e ritorno ad una vita normale”.

Si parla anche di una chirurgia “dal percorso breve”. In cosa consiste?

“Il Fast Track non è solo un percorso breve, ma anche un percorso volto a limitare il più possibile tutti i microtraumi che un paziente può avere dopo la chirurgia. Anni fa, dopo l’operazione era necessario togliere il drenaggio, i punti, subire terapie farmacologiche intramuscolo, ora, invece, si cerca di abbattere tutto questo, con nuove tecniche che non necessitano dell’uso di drenaggi né di punti di sutura. Humanitas Gavazzeni, ad esempio, è un centro di studio delle suture avanzate che comportano l’utilizzo di una colla cutanea che sostituisce la funzione dei punti cutanei: dopo 20 giorni dall’intervento basterà la semplice rimozione del cerotto e la ferita sarà rimarginata, senza l’utilizzo dei tradizionali punti”.

Si tratta di un protocollo indicato per tutti i pazienti?

“Cerchiamo di farlo per tutti i pazienti, ma ci sono comunque delle eccezioni che non sono candidabili a questo servizio. Spetta allo specialista valutare caso per caso l’opportunità di applicare o meno il percorso, verificando con attenzione la presenza di altre patologie associate che potrebbero rendere più complicato il percorso operatorio”.

Testo tratto dall’articolo pubblicato sull’Eco di Bergamo domenica 6 marzo 2022 dal titolo “Protesi d’anca e di ginocchio. La chirurgia oggi è breve”

Specialista in Ortopedia e Traumatologia