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Rinosinusite


Che cos’è la rinosinusite?

La rinosinusite consiste nella congestione delle fosse nasali con limitazione della respirazione nasale e produzione di essudato mucoso denso e viscoso, che può tendere al giallastro o verde.

In questa situazione la lacrimazione aumenta e il senso di peso a livello della proiezione dei seni paranasali sul volto può trasformarsi in vera e propria cefalalgia.

La rinosinusite può presentarsi sotto vari aspetti:

  • rinosinusiti virali, che possono essere associate all’esposizione ad allergeni, in genere durano pochi giorni e sono caratterizzate da secrezioni sierose
  • rinosinusiti batteriche, che possono essere:
    • acute, con tempo di durata inferiore ai 10-14 giorni

    • sub acute, con tempo di durata che arriva alle tre settimaneacute ricorrenti, che consistono in rinosinusiti acute ripetitive durante l’annocroniche, che si protraggono per tutto l’anno

    • cronica riacutizzata, che si protraggono per tutto l’anno potendo avere delle puntate di riacutizzazione caratterizzate da peggioramento del quadro sintomatologico

    • rinosinusite con poliposi nasale, che possono essere distinte in cinque differenti gruppi in relazione alla monolateralità o bilateralità, all’evoluzione clinica e all’associazione con malattie sistemiche.

Quali sono le cause della rinosinusite?

Le cause di rinosinusite con e senza poliposi nasale sono varie e non ancora del tutto conosciute.

Tra quelle conosciute si elencano: sensibilizzazione allergica, asma bronchiale, malattie sistemiche come la fibrosi cistica, la sindrome di Kartagener o la malattia delle cilia immobili e vasculiti.

Possono essere fattori causali, inoltre, la rappresentazione della popolazione cellulare della mucosa di naso e seni paranasali – valutabile con la citologia nasale – e la variabilità e complessità anatomica delle cavità paranasali e nasali.

Quali sono i sintomi della rinosinusite?

Tra i sintomi della rinosinusite ci sono: ostruzione respiratoria nasale con congestione nasale, rinorrea anteriore o posteriore, cefalalgia, iposmia e disgeusia, tosse, alito cattivo (alitosi), cacosmia, ovattamento auricolare, febbre.

Come si può diagnosticare la sinusite?

La diagnosi di rinosinusite non può prescindere dalla stretta collaborazione multispecialistica di allergologo, pneumologo, immunologo e infettivologo.

È una diagnosi clinica e radiologica. La visita otorinolaringoiatrica, attraverso il racconto anamnesico, consente di pervenire a una diagnosi che, nel caso in cui sia riscontrata la presenza di essudato purulento proveniente dalle vie di drenaggio dei seni paranasali, potrà essere confermata dall’esecuzione di un’endoscopia delle fosse nasali.

La TC del massiccio facciale in proiezione assiale e coronale senza mezzo di contrasto è invece indispensabile, dal punto di vista diagnostico per le forme di rinosinusite che non hanno presenza di muco e sono sostenute da un’ampia pneumatizzazione delle vie di drenaggio dei seni paranasali, con disventilazione degli stessi seni paranasali.

In alcuni casi selezionati, infine, la Risonanza Magnetica Nucleare con mezzo di contrasto del massiccio facciale orienta nella tipizzazione della diagnosi di forme particolare di rinosinusite, come le rinosinusiti micotiche, e contribuisce a escludere forme tumorali benigne o maligne.

Come può essere curata la rinosinusite?

La cura delle rinosinusiti acute è basata sull’utilizzo di antibiotico ad ampio spettro e steroide per via sistemica. Per periodi di tempo limitato, per accelerare la guarigione può essere utile l’utilizzo di vasocostrittori nasali.

Una fondamentale misura igienico preventiva locale consiste nei lavaggi nasali effettuati con una semplice soluzione fisiologica. Il lavaggio nasale abbatte i fattori portatori di infiammazioni locali come, ad esempio gli agenti inquinanti atmosferici, gli allergeni o l’essudato purulento che sono alla base delle forme batteriche acute o in quelle con poliposi nasale.

Per contrastare il dolore può essere sufficiente il Paracetamolo, l’utilizzo di antinfiammatori non steroidei (FANS), è sempre sconsigliabile.

Per le forme acute ricorrenti, le forme croniche con o senza poliposi nasale e in particolare per le forme che sono associate ad allergia o ad asma (sindrome rinobronchiale) è fondamentale l’uso protratto di corticosteroidi topici in spray, sempre preceduto dal lavaggio nasale effettuato con la soluzione fisiologica. Il cortisonico spray topico aiuta a decongestionare la mucosa nasale e a esaltare il movimento ciliare e il trasporto di muco, evitandone il ristagno e la sovrainfezione che agevola la cronicizzazione dell’infezione.

Quando la rinosinusite è associata ad allergia, l’utilizzo dell’antistaminico può essere utile per ridurre la sintomatologia a carico delle mucose.

Nelle forme di rinosinusite acute ricorrenti, in quelle fungine, in quelle croniche con o senza poliposi nasale, la chirurgia è oggi fondamentale. Il gold standard mondiale per la gestione della patologia infiammatoria rinosinusale è la chirurgia endoscopica rinosinusale, definita cimunemente dall’acronimo inglese FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery), praticata in regime di ricovero ordinario o in day hospital.

Nelle forme infiammatorie associate ad asma bronchiale, cioè la cosiddetta sindrome rinobronchiale, l’atto chirurgico è invece una possibilità terapeutica da non considerarsi definitiva. Per questo i pazienti non devono abbandonare la terapia locale spray steroidea associata a frequenti irrigazioni nasali con soluzione fisiologica o con miscele che contengono anche antibiotici.

L’associazione di più strategie terapeutiche contribuisce ad allungare i momenti di benessere dopo terapie mediche e chirurgiche allontanando le recidive. L’utilizzo di farmaci cosiddetti biologici – già utilizzati nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche delle vie aeree inferiori quali ad esempio l’asma bronchiale – può essere previsto anche in casi selezionati nei pazienti affetti da rinosinusite cronica con o senza poliposi nasale.