La capecitabina è un antitumorale, nello specifico un antimetabolita la cui azione è quella di bloccare o rallentare la crescita delle cellule tumorali.
A che cosa serve la capecitabina?
Da sola o in combinazione con altri farmaci, la capecitabina viene utilizzata per trattare le recidive di cancro al seno o le forme di tumore al seno che non rispondono ad altri farmaci.
Viene utilizzata anche per trattare alcune forme di cancro al colon-retto in via di peggioramento o che si stanno metastatizzando, oltre che per evitare che ci sia una diffusione del cancro al colon in seguito a un intervento chirurgico predisposto per rimuovere il tumore.
In alcune circostanze può infine essere utilizzata in presenza di tumori allo stomaco che siano in una fase di sviluppo avanzato.
Come si assume la capecitabina?
L’assunzione di capecitabina avviene per via orale, in forma di compresse da assumere con l’ausilio di acqua senza essere masticate, entro 30 minuti da un pasto.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di capecitabina?
L’assunzione di capecitabina insieme a quella di anticoagulanti può scatenare emorragie pericolose.
Altri possibili effetti collaterali possono essere: aumento della sete, capogiri, costipazione, disturbi del sonno, dolore a schiena, articolazioni o muscoli, mal di testa, occhi rossi o gonfi, prurito o lacrimazione, perdita dei capelli, perdita dell’appetito, problemi allo stomaco, rash cutanei, stanchezza o debolezza eccessive, variazioni del gusto.
È bene contattare al più presto un medico nel caso in cui si manifestino effetti come: battito cardiaco accelerato, diarrea, dolore o senso di oppressione al petto, febbre, brividi, mal di gola o altri sintomi di un’infezione, gonfiore di mani, piedi, caviglie o polpacci, gonfiori, dolori, arrossamenti o desquamazione dei palmi delle mani o della piante dei piedi, ittero, nausea, piaghe in bocca, urine scure, vomito.
Quali sono le controindicazioni all’uso di capecitabina?
Prima della somministrazione di capecitabina è bene che il medico sia informato di:
- presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, al fluorouracile o a qualsiasi altro farmaco
- assunzione contestuale di altri medicinali, fitoterapici o integratori, ricordando di menzionare soprattutto fenitoina, leucovorina o acido folico
- carenza dell’enzima diidropirimidina deidrogenasi
- sofferenza attuale o passata di malattie a reni, fegato o cuore
- gravidanza o allattamento al seno.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.


