
Nel luglio 2018, oltre agli esami pianificati, radiografia e tomografia computerizzata e, gli specialisti dell’ospedale e i curatori del museo eseguirono un terzo esame, molto innovativo nella sua applicazione a un’opera d’arte: la Tomosintesi.
«Mentre eravamo intenti a eseguire radiografie e scansioni TC sul dipinto – racconta Enzo Angeli, responsabile della Diagnostica per Immagini di Humanitas Gavazzeni –, l’idea in più: testare l’ultima nata tra le tecniche di radiografia digitale, cioè la Tomosintesi, attuale gold standard per gli studi di mammografia, per cercare di valutare, con il massimo dettaglio disponibile, lo strato pittorico nella superficie della tavola, isolandolo dagli strati lignei sottostanti, al fine di riconoscerne dettagli non visibili alla normale valutazione ottica. Una piccola sfida, legata al limitato campo di vista di tale tecnica (29×24 cm) che ha condizionato la necessità di eseguire quattro acquisizioni per lo studio dell’opera nella sua interezza».


Come un paziente in carne e ossa, il dipinto quindi ha usufruito di competenze mediche specializzate e di tecnologia di ultima generazione che consente, ad esempio, di calibrare in modo molto preciso la dose di radiazioni permettendo di operare con maggior sicurezza (grazie al software Dose Watch).
Il pannello artistico: un nuovo step del progetto “La Carrara in Humanitas”
Lungo il corridoio che porta all’accettazione della radiologia, al piano 1 dell’edificio C dell’ospedale, è ora visibile una riproduzione della Resurrezione di Cristo e una speciale stampa lenticolare con le immagini diagnostiche che mutano al variare della prospettiva visiva dello spettatore. Un modo per rendere graficamente la visione tridimensionale del legno e del colore ottenuta attraverso gli esami.
Il nuovo pannello entra così a far parte del percorso artistico-esperienziale “La Carrara in Humanitas” dedicato a pazienti, visitatori e professionisti della salute che lavorano ogni giorno in ospedale. (per approfondimenti vedi www.lacarrarainhumanitas.it).
«Il rapporto dell’Accademia Carrara con Humanitas Gavazzeni nasce dalla volontà di condividere un’esperienza di partecipazione che si nutra di valori positivi – conclude M. Cristina Rodeschini, direttore dell’Accademia Carrara –. Contribuire al miglioramento della vita dell’uomo, sia dal punto di vista fisico sia intellettuale, coinvolgere la sfera dell’etica. Arte, scienza e tecnica si alleano per mettere in valore gli esiti di processi complessi, ma vitalissimi, orientati a prospettive cariche di futuro a vantaggio dell’umanità».

