Humanitas Gavazzeni ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale in occasione dell’edizione 2025 dell’AICT-AsiaPCR, uno dei congressi più autorevoli di cardiologia interventistica, tenutosi nelle scorse settimane a Singapore.
Il dottor Andrea Mangiameli, cardiologo interventista dell’équipe di Emodinamica di Humanitas Gavazzeni, diretta dal dottor Elvis Brscic, si è aggiudicato il “Best Clinical Case Award” grazie alla presentazione di un innovativo caso clinico di sostituzione percutanea della valvola mitralica.
L’AICT-AsiaPCR
AICT-AsiaPCR è la tappa asiatica del circuito internazionale PCR, una delle piattaforme più influenti nel panorama mondiale della cardiologia interventistica. Ogni anno, l’evento riunisce a Singapore i principali esperti del settore, creando un punto d’incontro dove innovazione, formazione e confronto clinico si incontrano per delineare il futuro delle procedure transcatetere.
Parte del network globale PCR, che attraverso le sue tappe in Europa, Asia, Africa e Medio Oriente, promuove la condivisione delle migliori pratiche cliniche, AICT-AsiaPCR si distingue come un vero e proprio laboratorio di idee, dove la ricerca scientifica si traduce in esperienza condivisa e progresso per i pazienti.
L’edizione 2025 dell’AICT-AsiaPCR, svoltasi a Singapore dal 9 all’11 ottobre, ha riunito oltre 1.000 specialisti da tutto il mondo, con 6 interventi trasmessi in diretta e più di 325 casi clinici presentati, confermandosi come uno degli appuntamenti più prestigiosi e dinamici nel calendario della cardiologia interventistica.
Il premio
Il caso clinico presentato dal dottor Mangiameli nasce da un intervento innovativo di sostituzione della valvola mitralica, eseguito su una paziente che presentava una grave insufficienza mitralica e un alto rischio chirurgico, derivante da un precedente intervento.
Il caso è stato discusso dall’Heart Team di Humanitas Gavazzeni, che ha condotto un’attenta valutazione delle possibili opzioni terapeutiche non chirurgiche e una pianificazione dettagliata dell’intervento, basata sull’analisi delle immagini anatomiche acquisite mediante TAC ed ecocardiografia transesofagea, con l’’obiettivo di prevenire ogni potenziale complicanza e garantire il miglior risultato possibile, nonostante l’elevata complessità tecnica della procedura.
Sulla base di questo approfondito studio diagnostico, il team di cardiologia interventistica di Humanitas Gavazzeni, ha optato per un approccio percutaneo di sostituzione della valvola mitralica, una tecnica mini-invasiva che permettere di intervenire senza la necessità di aprire il torace.
La procedura è stata resa possibile grazie alla creazione di un circuito tra la vena femorale e l’apice del ventricolo sinistro, una soluzione mai utilizzata prima in casi analoghi, che ha permesso il perfetto posizionamento della protesi valvolare mitralica, conferendo all’intervento un carattere innovativo e distintivo.
Questa procedura mini-invasiva ha permesso di sostituire la valvola mitralica senza ricorrere a incisioni chirurgiche, con un beneficio in termini di recupero post-operatorio per la paziente, che ha avuto un rapido e completo miglioramento clinico, tornando in breve tempo alle proprie attività quotidiane. Il controllo a tre mesi dall’intervento ha confermato il buon esito della procedura e l’assenza di sintomi.
Cos’è l’insufficienza mitralica
L’insufficienza mitralica è una patologia del cuore in cui la valvola mitrale — che regola il flusso di sangue tra atrio e ventricolo sinistro — non si chiude in modo corretto. Questo difetto provoca il reflusso di una parte del sangue verso l’atrio sinistro, invece di farlo proseguire nell’aorta, compromettendo l’efficienza della circolazione.
I sintomi possono variare in base alla gravità e alla rapidità con cui la malattia si sviluppa. Tra i più comuni si riscontrano affanno (fiato corto, soprattutto durante uno sforzo o da sdraiati), stanchezza, gonfiore alle gambe e, nei casi più severi, edema polmonare e scompenso cardiaco.
Come si diagnostica l’insufficienza mitralica
La diagnosi di insufficienza mitralica inizia con una visita cardiologica accurata, durante la quale il medico può rilevare la presenza di un soffio cardiaco e altri segnali caratteristici.
Per confermare il sospetto di insufficienza mitralica e valutarne la gravità, vengono eseguiti esami diagnostici mirati, come l’elettrocardiogramma (ECG), la radiografia del torace e, soprattutto l’ecocardiogramma transtoracico, eventualmente integrato da ecocardiogramma transesofageo, utile per ottenere una visione più dettagliata dell’apparato valvolare e valutare con precisione il grado di rigurgito.
In casi selezionati, il percorso diagnostico può prevedere anche una coronarografia o una risonanza magnetica cardiaca, necessarie per approfondire la funzionalità ventricolare e individuare la causa del difetto valvolare.

