L’ecocardiografia (o ecocardiogramma) è un esame fondamentale per studiare la struttura e il funzionamento del cuore. Si tratta di una metodica non invasiva e priva di radiazioni, che attraverso gli ultrasuoni permette di visualizzare in tempo reale il battito cardiaco, le valvole e la circolazione del sangue. Capire quando è utile eseguire questo test aiuta a prevenire complicazioni e a individuare precocemente eventuali patologie cardiache.
Ne parliamo con il dottor Andrea Cascella, cardiologo in Humanitas Gavazzeni.
In quali situazioni il medico può consigliare un’ecocardiografia e quali disturbi possono far sospettare la necessità di questo esame?
«L’ecocardiografia viene indicata quando si avvertono sintomi come affanno, palpitazioni, dolore toracico o svenimenti, oppure in presenza di soffi cardiaci o anomalie rilevate ad altri esami. Aiuta a capire se il cuore lavora correttamente e se ci sono alterazioni strutturali da approfondire».
Quali informazioni permette di ottenere l’ecocardiografia rispetto ad altri test diagnostici che il paziente può aver già eseguito?
«L’ecocardiogramma fornisce dati preziosi sul funzionamento delle valvole, sulla forza di contrazione del cuore e sulla presenza di dilatazioni o ispessimenti. A differenza di altri esami, consente di osservare il cuore in movimento e quindi di valutare la sua attività in tempo reale».
In quale modo l’ecocardiografia contribuisce alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari?
«Grazie alla sua accuratezza, questo esame permette di intercettare anomalie in fase iniziale, quando ancora non sono comparsi sintomi gravi. Rappresenta un supporto fondamentale per ridurre il rischio di eventi acuti e per programmare strategie terapeutiche mirate».
L’esame è sicuro per tutti? Ci sono condizioni particolari in cui è particolarmente raccomandato?
«Sì, l’ecocardiogramma è totalmente sicuro, non comporta esposizione a radiazioni e può essere ripetuto più volte senza rischi. È raccomandato soprattutto nei pazienti con ipertensione, cardiopatie note, fattori di rischio cardiovascolare o nei controlli periodici dopo interventi al cuore».
Guarda il video e scopri di più sull’ecocardiografia: