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Stitichezza e incontinenza, la chirurgia può fare molto

La proctologia è la branca della chirurgia generale che si occupa della diagnosi e del trattamento di tutte le malformazioni e anomalie che riguardano il colon/retto e l’ano.

Negli ultimi anni questa specialità è diventata «più popolare» da quando anche i proctologi si occupano delle patologie che riguardano il pavimento pelvico.

Ne parliamo con il dottor Sergio Agradi, responsabile dell’Unità funzionale di Proctologia e Pelviperineologia di Humanitas Gavazzeni.

Possiamo dire che su queste patologie c’è maggiore attenzione della popolazione?

«Sì. C’è un aumento dell’aspettativa di vita e le persone vogliono avere, anche in età avanzata, una buona qualità di vita. Per questo anche le problematiche funzionali delle pelvi, che interessano soprattutto il sesso femminile, e che si traducono in problemi di stitichezza, ostruita defecazione e incontinenza, devono e possono essere risolte».

La chirurgia può contribuire a risolvere questi problemi?

«La chirurgia può fare molto, soprattutto nel trattamento dell‘incontinenza e della stitichezza. Ed è possibile anche grazie a una serie di procedure diagnostiche che si sono evolute in questi ultimi anni, e che ci permettono di fare diagnosi molto precise adottando trattamenti chirurgici risolutivi».

Ci sono campanelli di allarme cui le donne devono fare attenzione per affrontare meglio questi problemi?

«I sintomi più frequenti sono i disturbi urinari come la perdita di urina con gli sforzi, o la comparsa o aggravamento di una stitichezza. Sono segnali che possono far pensare a un prolasso del medio (utero/vagina) e forse anche posteriore (retto), e che non devono essere trascurati. Le statistiche dicono che il 50% delle donne che ha avuto 2 o 3 gravidanze ha, nell’età media, una patologia da prolasso. E poi ci sono i sintomi legati alla funzione evacuativa della stitichezza. II 50% delle persone che si ritengono stitiche, in realtà non lo sono per problemi legati all’intestino ma per un malfunzionamento del retto e della pelvi. L’approccio a queste patologie può essere chirurgico ma non solo. Esistono anche altre procedure terapeutiche come i trattamenti riabilitativi».

Quale è il ruolo dell’innovazione tecnologica nella proctologia?

«Abbiamo fatto passi da gigante sia nella diagnostica sia nel trattamento di qualsiasi tipo di problematica. Noi come Humanitas Gavazzeni, ad esempio, abbiamo a disposizione diversi esami che ci permettono divedere esattamente cosa succede alla pelvi, femminile e maschile, vedere come funzionano, vedere la morfologia di tutta la muscolatura che è estremamente complessa. La tecnologia inoltre ci ha dato un enorme aiuto nell’atto chirurgico permettendoci di utilizzare strumenti per procedere in laparoscopia e effettuare interventi per risollevare in un solo tempo tutti gli organi pelvici, o come la resezione del retto in anestesia spinale per via transanale con suturatrici meccaniche, che solo 15 anni fa non erano possibili».

In queste patologie, c’è differenza tra uomo e donna?

 «Sì, per la differenza anatomica della pelvi maschile e femminile. Gli uomini hanno la “fortuna” di avere la prostata e pertanto questo tipo di problematiche sono meno presenti. Ma la patologia delle emorroidi, è più frequente negli uomini».

Le cosiddette patologie minori, insieme a fistole e ragadi, ugualmente fastidiose…

«Non ci sono grandi differenze tra uomini e donne. Anche per queste patologie abbiamo la possibilità di fare procedure molto meno invasive rispetto a qualche anno fa. In particolare per il trattamento delle fistole perianali e sacrococcigee utilizziamo strumentazioni che permettono di eseguire interventi che preservano gli sfinteri (muscoli della continenza), e interventi “mini invasivi” con tempi di guarigione molto ridotti e dolore postoperatorio praticamente nullo».

Per saperne di più. Metodi e strumenti per farsi curare

L’Unità funzionale di Proctologia e Pelviperineologia di Humanitas Gavazzeni è guidata da Sergio Agradi, responsabile. Giuseppe Calabrò che segue la diagnostica e la patologia funzionale, ed è supportata da due specialisti di spicco della proctologia italiana: Paolo Boccasanta, già responsabile al Policlinico di Milano e, come Senior Consultant, Antonio Longo noto specialista della proctologia moderna e ideatore di numerosi interventi chirurgici come degli strumenti necessari per eseguirli.

L’Unità dispone di tutti gli strumenti diagnostici per la diagnosi della sindrome da ostruita defecazione o stipsi di tipo rettale, che affligge la maggior parte delle persone che si ritengono stitiche.

Inoltre disturbi funzionali quali stipsi, incontinenza urinaria e fecale, dolore pelvico, possono giovarsi prima, dopo o in alternativa alla chirurgia, di trattamenti rieducativi del pavimento pelvico eseguiti dalla dottoressa Monica Gareggioli.