- Che cos’è la risonanza magnetica
- Tipologie di risonanza magnetica
- A che cosa serve la risonanza magnetica
- La classificazione PI-RADS
- Come funziona la classificazione PI-RADS
La risonanza magnetica rappresenta oggi uno strumento diagnostico di fondamentale importanza nella prevenzione e nella diagnosi precoce del tumore alla prostata. Grazie a tecnologie di ultima generazione e a un approccio multidisciplinare, è possibile individuare con maggiore precisione eventuali lesioni sospette, migliorando così l’efficacia dei percorsi di cura.
La prostata è una piccola ghiandola dell’apparato genitale maschile, delle dimensioni di una castagna, situata sotto la vescica. La sua funzione principale è quella di contribuire alla produzione del liquido seminale. Con il passare degli anni, la prostata può andare incontro a diverse alterazioni — come ipertrofia o ingrossamento — che variano da persona a persona per intensità e velocità di sviluppo. In alcuni casi, tali modificazioni possono essere di natura tumorale.
Per questo motivo, la diagnosi precoce riveste un ruolo centrale. La risonanza magnetica consente oggi di riconoscere tempestivamente eventuali anomalie, offrendo al paziente percorsi diagnostici e terapeutici sempre più mirati e meno invasivi.
In che modo la risonanza magnetica viene utilizzata per individuare il tumore alla prostata e quali vantaggi offre? Lo spiega la dottoressa Roberta Meroni, Responsabile della Radiologia Oncologica di Humanitas Gavazzeni e Castelli, e Responsabile della Radiologia di Humanitas Medical Care di via Camozzi 10 a Bergamo.
Che cos’è la risonanza magnetica
La risonanza magnetica (RM) è un esame diagnostico non invasivo che, grazie a un campo magnetico ad alto campo, permette di ottenere immagini dettagliate dell’interno del corpo umano.
Quando eseguita con le giuste specifiche tecniche e refertata da specialisti esperti, la risonanza magnetica è in grado di identificare lesioni clinicamente significative, guidando in modo personalizzato il percorso di cura del paziente.
Tipologie di risonanza magnetica
Esistono due principali tipologie di esame:
- Risonanza Magnetica Multiparametrica (mpRM): consente di identificare con elevata precisione le aree della prostata che possono essere sospette per tumore. Prevede l’utilizzo del mezzo di contrasto.
- Risonanza Magnetica Biparametrica (bpMRI): viene eseguita senza mezzo di contrasto e consente di valutare la morfologia e la diffusione delle lesioni.
Entrambe le metodiche devono essere effettuate con strumentazioni ad alto campo per garantire la qualità diagnostica necessaria.
A cosa serve la risonanza magnetica
La risonanza magnetica della prostata ha un duplice obiettivo:
- Identificare la presenza di lesioni clinicamente significative, ossia quelle che necessitano di un trattamento attivo.
- Guidare con maggiore accuratezza una eventuale biopsia, riducendo la possibilità di eseguire prelievi non necessari.
La classificazione PI-RADS
È fondamentale che l’esame sia refertato da un radiologo esperto che utilizzi la classificazione PI-RADS (Prostate Imaging Reporting and Data System), un sistema di punteggio riconosciuto a livello internazionale.
Questo sistema standardizza la valutazione delle lesioni sospette nella risonanza magnetica multiparametrica, consentendo una comunicazione chiara e condivisa tra radiologi e urologi.
Come funziona la classificazione PI-RADS
- PI-RADS 1 o 2: assenza di lesioni sospette.
- PI-RADS 3: presenza di lesione dubbia, a rischio intermedio.
- PI-RADS 4 o 5: lesioni altamente sospette e clinicamente significative.
In questi ultimi casi, è necessario un consulto immediato con l’urologo, che valuterà la necessità di una biopsia o di un eventuale trattamento.
Guarda il video e scopri di più:

