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Quando l’amore fa sentire le farfalle nello stomaco: è solo un modo di dire?

“Mi sento le farfalle nello stomaco”. È solo un detto comune per esprimere l’emozione dei primi sguardi e contatti e dei primordi dell’innamoramento o c’è un fondo di verità?

In occasione di San Valentino, la festa dell’amore e dei sentimenti più emozionanti, l’abbiamo domandato al dottor Nicola Gaffuri, responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Dottor Gaffuri, c’è una spiegazione scientifica nell’espressione “farfalle nello stomaco”?

“Le cosiddette ‘farfalle nello stomaco’ sono legate ad una particolare condizione causata da un forte stato emotivo che scatena un’alterazione della motilità gastrointestinale e che ha delle basi scientifiche più che consolidate. Infatti sono numerosi gli studi scientifici che individuano nel nostro cervello e, in particolare, nel sistema limbico il compito di rilasciare alcuni mediatori umorali che si chiamano endorfine ed adrenalina”.

Si dice, infatti, spesso che lo stomaco è il nostro secondo cervello…

“Sì, esatto. E questo è uno dei casi in cui si manifesta in modo evidente. L’asse cervello – stomaco – intestino coinvolge in maniera fondamentale lo stato psicologico e le situazioni che portano a stress emotivi importanti, come quello indotto dall’innamoramento, causano un ‘discomfort’ addominale e una sensazione di ‘sfarfallio’ allo stomaco e, a volte, all’intestino. Ma non è altro che una conseguenza di un disordine della peristalsi viscerale, ossia del movimento indotto dalla muscolatura viscerale involontaria che sfugge a qualsiasi regola”.

Che sintomi proviamo a causa di questo ‘discomfort’?

“Sono diversi. L’alterazione della motilità gastrointestinale può essere lieve e sopportabile, ma, spesso, può portare a sintomi importanti che sfociano nella dispepsia funzionale: una vera e propria difficoltà di digestione prolungata che può portare a soffrire di inappetenza, dolori epigastrici e reflusso gastroesofageo. Può portare anche a soffrire della sindrome dell’intestino irritabile, causando diarrea, stipsi e spesso dolori addominali crampiformi”.

Quali sono rimedi?

“Le terapie a disposizione variano molto. Prima di tutto è importante seguire un regime alimentare adeguato, meglio se impostato da uno specialista, che potrebbe risolvere già la maggior parte dei sintomi. In caso contrario, i farmaci a disposizione sono diversi, così come gli integratori, che vanno dai gastroprotettori agli antispastici ed anche agli ansiolitici se, tra le cause del disturbo, fosse preponderante la componente psicologica. Concludendo credo che la fase dell’innamoramento che crea lievi sensazioni di discomfort senza arrivare ai sintomi descritti sia affrontabile serenamente e ci porti a pensare che anche il nostro cervello abbia la consapevolezza che stia succedendo qualcosa di unico”.

Specialista in Chirurgia dell'Apparato Digerente e in Endoscopia digestiva