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Il glaucoma, la malattia degli occhi che può portare alla cecità, può avere carattere ereditario

Il glaucoma, in Italia, è una delle maggiori cause di disabilità visiva e di cecità. L’aumento della pressione interna dell’occhio, causata da questa malattia, può comportare infatti una riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico, il terminale nervoso che trasmette al cervello le informazioni registrate dall’occhio.

La perdita della vista dovuta a questa malattia degenerativa del nervo ottico riguarda all’inizio le porzioni periferiche, per poi estendersi a quelle centrali fino a giungere in molti casi alla completa cecità, per cui è fondamentale scoprirne l’esistenza nelle sue fasi iniziali.

«Bisogna anzitutto tenere conto di un aspetto molto importante – sottolinea il prof. Mario Romano, chirurgo responsabile del Centro Oculistico di Humanitas Gavazzeni Bergamo e docente di Humanitas University, nella rubrica “Domande & risposte Salute” del settimanale “Viversani & Belli” –: le persone che hanno familiari che soffrono o hanno sofferto in passato di questa patologia agli occhi sono più a rischio di svilupparla».

Per loro è ancor più importante, come immaginabile, tenere sotto controllo la salute degli occhi, attraverso esami e visite specialistiche da effettuarsi a intervalli regolari e non troppo distanti tra loro, così come disposto caso per caso dall’oculista.

«L’esistenza di un glaucoma può essere rivelata attraverso una visita oculistica che comprenda l’esecuzione di una tonometria, esame strumentale attraverso cui si misura la pressione intraoculare e un’oftalmoscopia , con cui si verifica lo stato di salute del nervo ottico – dice il prof. Romano –. Per completare l’iter diagnostico si possono inoltre eseguire due ulterori esami: la tomografia a coerenza ottica del nervo ottico e il campo visivo computerizzato. Entrambi sono in grado di evidenziare l’esistenza di un glaucoma anche in presenza di una pressione intraoculare normale».