Spesso si crede che la chirurgia ricostruttiva mammaria, a seguito di un intervento demolitivo come la mastectomia, sia un’operazione di natura puramente estetica.
La dottoressa Antonella Montagnese, specialista in chirurgia, Humanitas Gavazzeni smentisce categoricamente questa visione, sottolineando il ruolo fondamentale della ricostruzione nel restituire alla paziente non solo una forma, ma l’integrità della propria corporeità.
L’obiettivo primario di questa procedura non è la modifica cosmetica di un organo sano, bensì il ricreare un organo che è stato rimosso o danneggiato dalla patologia oncologica. La ricostruzione mammaria è un atto terapeutico che va oltre l’aspetto fisico, incidendo profondamente sul benessere psicologico e sulla qualità di vita della donna.
La dottoressa Montagnese chiarisce i punti chiave:
Qual è la differenza fondamentale tra la ricostruzione mammaria e la mastoplastica estetica?
«La ricostruzione mammaria ha lo scopo di creare un organo che è stato portato via a causa della malattia. È un intervento riparativo. Al contrario, la mastoplastica estetica (come l’aumento o la riduzione) interviene per modificare le forme e i volumi di un organo già presente e funzionale per motivi puramente cosmetici. Sono due interventi con finalità e obiettivi chirurgici completamente diversi».
Qual è il vero obiettivo della chirurgia ricostruttiva per la paziente oncologica?
«L’obiettivo principale della ricostruzione è ridare un organo e, di conseguenza, restituire una propria corporeità alla paziente che ne è stata privata a causa del tumore. Questo ha un impatto diretto sul recupero dell’immagine corporea, sulla sfera emotiva e sul rientro alla normalità della donna. Non è un lusso, ma parte integrante del percorso di cura».
La ricostruzione mammaria è sempre possibile dopo una mastectomia?
«Sebbene il video (vedi sotto) si concentri sulla differenza tra ricostruzione ed estetica, nella pratica clinica moderna, la ricostruzione è offerta alla quasi totalità delle pazienti candidate alla chirurgia demolitiva. La possibilità e il tipo di tecnica ricostruttiva – con protesi, tessuti propri, o procedure in tempi diversi – vengono sempre valutati e discussi in dettaglio con la paziente all’interno di un team medico multidisciplinare».
In quale modo la ricostruzione incide sulla qualità di vita della donna?
«La possibilità di ricostruire il seno non è solo fisica, ma ha un enorme valore psicologico. Aiuta la donna a superare il trauma della mutilazione, a riacquistare fiducia nel proprio corpo e a non sentirsi “segnata” dalla malattia. È un tassello essenziale per il completo recupero psico-fisico post-cancro».
Guarda il video e scopri di più sulla chirurgia e ricostruzione mammaria:

