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Carcinoma mammario metastatico, le terapie sono sempre più efficienti e personalizzate

Negli ultimi 20 anni la prognosi del carcinoma mammario metastatico è molto cambiata, grazie a una diagnosi sempre più affinata e all’utilizzo di nuovi trattamenti in grado di aumentare la sopravvivenza e la qualità della vita di gruppi selezionati di pazienti.

Ne parliamo con il dottor Massimo Grassi, responsabile dell’Unità Funzionale di Senologia, Breast Unit di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Che cos’è, nello specifico, il carcinoma mammario metastatico?

«Con questa terminologia si indica un tumore alla mammella che si è propagato in altre parti del corpo dando luogo a metastasi, cioè si è diffuso in altri organi come ossa, fegato, polmone ed encefalo».

Quante sono le diagnosi oggi fatte in Italia?

«I dati in possesso dell’Associazione Italiana Registro Tumori (Airtum) rivelano che oggi in Italia ci sono circa 37mila donne che vivono con una diagnosi di tumore della mammella con metastasi a distanza, circa il 20-30% di quelle che sono affette di tumore al seno. E ogni anno in Italia si registrano 3.400 nuovi casi».

Quale evoluzione hanno avuto le terapie in questi ultimi anni?

«Le terapie sono molto cambiate. Oggi disponiamo di trattamenti più efficaci, mirati alle caratteristiche biologiche di ogni singolo caso. La terapia medica si avvale di nuove molecole, che permettono di rendere il carcinoma mammario una malattia cronica e quindi controllabile, incidendo in modo decisamente positivo sulla sopravvivenza delle donne con diagnosi di tumore mammario metastatico. Basti pensa che agli inizi degli Anni ’70 la sopravvivenza a 5 anni era stimata del 10% e che già alla fine del 2000 questa era salita al 40%».

Quale supporto, invece, proviene dall’attività chirurgica?

«Una volta in questo campo la chirurgia non era contemplata, le cure erano solo mediche. Oggi invece fornisce un efficace contributo, che varia in base alla diffusione della malattia e a seconda della valutazione multidisciplinare che interessa ogni singolo caso. È proprio questo il punto più rivoluzionario dell’intero nostro approccio a questa patologia: il fatto di avere creato una Breast Unit in cui ogni paziente venga considerata e valutata in termini multidisciplinari. Cioè: più professionisti, ognuno per il suo ambito, lavorano insieme su ogni singolo caso e su tutti gli aspetti della patologia: diagnostici, terapeutici, psicologici e sociali».

Quale importanza può avere il supporto psicologico quando si deve affrontare una malattia come questa?

«Il supporto psicologico è molto importante perché questa patologia riguarda donne che già hanno dovuto affrontare un percorso di cura importante – relativo a una prima diagnosi di tumore alla mammella – che si ritrovano a dover di nuovo convivere con il cancro. Per questo è altrettanto importante il supporto fornito da associazioni di donne che già hanno vissuto o che stanno vivendo la stessa situazione e sono in grado di essere di grande aiuto alle pazienti. Una di questa associazioni è “Amiche per mano”, che da tempo collabora con noi in Humanitas Gavazzeni».

È possibile fare prevenzione in questo contesto?

«Come per tutte le malattie metastatiche, la prevenzione passa attraverso un’attività efficiente di follow-up. È infatti importante, anzi determinante, prevedere un percorso di controlli programmati a seconda del singolo caso, così che il team multidisciplinare possa intervenire con la dovuta tempestività in termini di diagnosi e terapia».

 

Il congresso organizzato da Humanitas

Venerdì 20 settembre 2019 a Bergamo, nel Centro Congressi di viale Papa Giovanni XXIII avrà luogo il convegno organizzato da Humanitas Gavazzeni dal titolo “La malattia metastatica: una sfida per la Breast Unit”.

Il convegno, che attraverso relazioni frontali e tavole rotonde si propone di offrire un momento di riflessione e confronto contribuendo a promuovere comportamenti clinici basati sull’evidenza, avrà come speakers il dottor Massimo Grassi, responsabile dell’Unità Funzionale di Senologia, Breast Unit e il dottor Piermario Salvini dell’Unità Operativa di Oncologia medica di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Il convegno è un evento gratuito e accreditato ECM per medici di medicina generale, medici specialisti e infermieri.

Iscrizione

Clicca qui per iscriverti al convegno “La malattia metastatica: una sfida per la Breast Unit”.

Informazioni

Segreteria organizzativa
Formazione ECM – Humanitas Gavazzeni
Telefono: 035 4204787
e-mail: formazione.ecm@gavazzeni.it

 

(tratto dall’articolo “Carcinoma mammario metastatico, nuove speranze”, pubblicato l’1 settembre 2019 sul quotidiano “L’Eco di Bergamo”