
«Peccato, ma la soddisfazione di aver partecipato c’è tutta – dicono Alessandra Fadini, Anna Bano e Nicoleta Munteanu che hanno partecipato al Congresso –. I poster sono stati l’occasione per ragionare in termini creativi e comunicativi sul nostro lavoro insieme a tanti colleghi, e siamo state orgogliose di rappresentare al Congresso il nostro reparto e il nostro ospedale. Seguire le relazioni delle giornate del Congresso è stata una vera e propria crescita professionale e ha rafforzato l’impostazione del nostro lavoro d’équipe».
I poster, che durante il Congresso sono stati esposti e apprezzati da molti medici e colleghi, presentano l’area di tecnologia dialitica (di Nicoleta Munteanu) e l’area clinico-relazionale (di Bano Anna) della Dialisi di Humanitas Gavazzeni.
Nicoleta Munteanu ha utilizzato i dati indicativi della depurazione dialitica (KT/V) a scopo preventivo, importante strumento per la salvaguardia degli accessi vascolari, traducendoli in un grafico. «Questo sistema – spiega l’autrice – ci ha già permesso di “salvare” delle fistole, che rappresentano per il paziente emodializzato l’accesso vascolare per eccellenza in termini di migliore depurazione, migliore gestione e minori rischi infettivi».
Anna Bano ha invece lavorato sull’attività fisica, vale a dire sull’azione di pedalare durante la dialisi, «per permettere ai pazienti di occupare meglio il tempo della dialisi, generalmente sentita come tempo “rubato” alla loro vita, migliorare lo stato d’animo – spiega l’autrice –, stimolare il movimento, azioni fondamentali per migliorare lo stato di salute generale e, non ultimo, per incrementare la depurazione intradialitica».
