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Cadmio

Che cos’è il cadmio?

Il cadmio è un metallo pesante che può essere presente negli alimenti come contaminante. L’organismo è in grado di assorbirlo in particolare a livello dei reni e del fegato, dove può rimanere per diversi anni. Il simbolo chimico del cadmio è Cd.

 

A che cosa serve il cadmio?

All’interno del nostro organismo il cadmio può partecipare all’attivazione di alcuni enzimi e può sostituirsi allo zinco nella carbossipeptidasi, un enzima presente nel pancreas e nell’intestino coinvolto nella digestione delle proteine (alcune sue proprietà chimiche sono simili a quelle dello zinco).

Il cadmio e i suoi sali sono velenosi e non trovano impiego pratico in medicina.

 

In quali alimenti è presente il cadmio?

Alla pari di altri metalli come arsenico e piombo, il cadmio è considerato un contaminante del cibo. La presenza di questo minerale negli alimenti dipende solitamente dalle concentrazioni di questo minerale nel terreno, nell’acqua e nell’aria. Tra gli alimenti che ne contengono quantità maggiori ci sono il fegato, i funghi, i molluschi, la polvere di cacao e le alghe essiccate.

 

Qual è il fabbisogno giornaliero di cadmio?

Non esiste una dose giornaliera raccomandata di cadmio.

 

Quali conseguenze può determinare la carenza di cadmio?

Attualmente non si conoscono disturbi associati alla carenza di cadmio.

 

Quali conseguenze può determinare un eccesso di cadmio?

Molte e diverse, alcuni delle quali anche molto gravi, sono le conseguenze negative sulla salute che possono derivare dall’assunzione di dosi elevate di cadmio. L’organo che prima degli altri può risentire della presenza in quantità eccessive di questo minerale è il rene, la cui attività può essere compromessa al punto da condurre a insufficienza renale.

Altri sintomi da assunzione eccessiva di questo minerale sono diarreamal di stomaco e vomito, oltre alla perdita di massa ossea (e conseguente aumento di rischio di fratture), danni al sistema nervoso, danni al sistema immunitario, problemi di fertilità e disturbi psicologici.

La Iarc (International agency for research on cancer) lo classifica come sostanza cancerogena di gruppo 1.

 

È vero che l’assunzione di cadmio è associata a cancro al seno?

È vero, ma non solo al seno: è stato più volte dimostrato dalla ricerca scientifica come l’esposizione a dosi eccessive di cadmio risulti associata a un aumento della possibilità di sviluppare il cancro non solo al seno, ma anche ad altri organi e tessuti come polmone, vescica ed endometrio.

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