COME TI POSSIAMO AIUTARE?

CENTRALINO

035.4204111

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

PRENOTAZIONI

Prenotazioni telefoniche SSN
035.4204300
Prenotazioni telefoniche Private
035.4204500

LINEE DEDICATE

Diagnostica per Immagini
035.4204001
Fondi e Assicurazioni
035.4204400
Humanitas Medical Care Bergamo
035.0747000

Naso che cola e occhi rossi: può essere allergia alla mimosa

La mimosa, come simbolo della Festa della Donna, apparve per la prima volta l’8 marzo 1946. L’idea di rendere simbolico questo fiore in Italia venne proposta alla fine della Seconda guerra mondiale perché la mimosa era ormai uno dei pochi fiori che fiorivano in quel periodo e alla portata delle tasche di tutti e tutte.

Un rametto che rappresentava la vicinanza tra le donne, la solidarietà tra chi lavorava e lottava insieme per ottenere diritti allora poco riconosciuti. In tanti vedevano anche un significato molto simbolico nella scelta di questa pianta: i suoi fiori, infatti, sono composti da tanti pallini, numerose singolarità che compongono un collettivo e un’unica forza.

Una storia, una giornata e, anche, un fiore importante. Non per tutte e tutti, però, è una pianta piacevole al profumo. Quel suo caratteristico aroma forte e dolciastro può, infatti, creare allergia e fastidi ai condotti nasali e lacrimali.

Ne parliamo con i nuovi specialisti dell’ambulatorio di allergologia di Humanitas Gavazzeni, il dottor Andrea Toniato e la dottoressa Francesca Racca.

È attestata un’allergia al fiore di mimosa?

“Si, anche il fiore di mimosa non è esente dal poter dare sintomi di allergia. L’allergia alla mimosa è tradizionalmente definita come una pollinosi da vicinanza a causa della scarsa volatilità e della pesantezza di questo polline. Questa caratteristica non riguarda solo la mimosa ma tutte quelle piante, specialmente da fiore, la cui impollinazione è detta “entomofila”, ovvero un processo di impollinazione che sfrutta gli insetti per il trasporto del polline. Le piante che utilizzano questa modalità di riproduzione producono, infatti, quantità molto minori di polline e lo stesso risulta molto meno volatile, a differenza di quello prodotto dalle piante “anemofile” (come le Graminacee o la Betulla) che sfruttano, invece il vento e che, quindi, devono produrre grandi quantità di polline molto volatile, causando sintomi in molte persone allergiche. E’ importante sottolineare, quindi, che questa forma di allergia è ben più rara rispetto all’allergia provocata dai pollini di erbe e altre piante e riguarda soprattutto persone che per motivi professionali sono esposte a questa pianta, come i fiorai”.

Quali sono i sintomi che possono manifestarsi?

“I sintomi dell’allergia alla mimosa o altre piante da fiore sono quelli tipici dell’allergia respiratoria. L’esposizione al polline in soggetti sensibilizzati può determinare la comparsa di sintomi agli occhi come lacrimazione, bruciore/prurito oculare, rossore congiuntivale e sintomi nasali, ad esempio prurito, starnutazioni, naso che cola e congestione nasale. Alcune persone possono arrivare a provare mancanza di fiato, costrizione al petto, tosse stizzosa e sibili o fischi respiratori o sintomi cutanei al contatto con il polline, anche se è meno frequente”.

Come risolvere un “attacco” di allergia che può manifestarsi a contatto con la mimosa o altri fiori?

“La terapia farmacologica dei sintomi allergici si basa sui farmaci antistaminici assunti per bocca e altre terapie topiche come gli spray nasali cortisonici/antistaminici o decongestionanti oppure i colliri antistaminici. Nei soggetti asmatici è indicato l’utilizzo di farmaci per via inalatoria a base di broncodilatatori o cortisonici. In alcuni casi, in particolare in coloro che sviluppando numerosi sintomi, sono indicate terapie cortisoniche per via orale”.

Quando è necessario rivolgersi allo specialista?

“Quando si ha il sospetto di un’allergia sulla base dei sintomi che si lamenta. Essendo l’allergia alla mimosa o alle piante da fiore un’allergia da vicinanza, i pazienti solitamente intuiscono l’associazione tra i sintomi che lamentano e la presenza nelle vicinanze delle piante potenzialmente responsabili. Rivolgersi allo specialista permette di ottimizzare la terapia e il controllo dei sintomi”.

Ci sono dei test a cui sottoporsi per scoprire se si è allergici a questo fiore o altri tipi di fiori?

“Il punto di partenza del percorso diagnostico è rappresentato da un’attenta e approfondita anamnesi che permette allo specialista di inquadrare la sintomatologia e, nel caso dell’allergia verso la mimosa o altri tipi di fiori, di poter fare spesso una diagnosi clinica. I test a disposizione dello specialista allergologo sono i test cutanei e i test “in vitro” (esami del sangue). I test cutanei (prick test) maggiormente utilizzati sono quelli riguardanti i pollini di piante arboree (come betulla e olivo) e piante erbacee (come graminacee e parietaria)”.

Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica