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La nuova frontiera della laparoscopia in Humanitas Gavazzeni

Giovanni Dapri, il nuovo direttore del Centro di Chirurgia Mini-Invasiva Generale e Oncologica di Humanitas Gavazzeni di Bergamo, ha portato nell’ospedale bergamasco dalla sua formazione ed esperienza ventennale in Belgio, a Bruxelles, l’innovativa tecnica chirurgica della laparoscopia.

Dottore, cosa significa?

“Significa realizzare un intervento chirurgico all’apparato digerente in modo mini invasivo tramite piccole incisioni che consentono di non dover aprire l’addome o il torace del paziente, come invece è per la tecnica laparotomica”.

Si tratta di una modalità che in Italia non viene praticata?

“É presente sì, ma solo in parte. Mentre in Belgio è una tecnica standard tanto che gli interventi in laparoscopia sono circa l’85-90% del totale, in Italia la percentuale non è superiore al 30%, se si esclude la diffusione della laparoscopia per intervenire su alcune patologie come la colecisti”.

Quali sono i vantaggi?

“Anzitutto si ha un vantaggio di tipo estetico: dal momento che si utilizzano piccole incisioni da 5mm ad 1 cm. In secondo luogo il dolore post operatorio e la durata della degenza sono inferiori a quelli della chirurgia aperta. Inoltre, si incorre in un rischio di infezioni minore rispetto a quello proprio di un’operazione in cui si procede con l’apertura dell’addome o del torace. Infine, l’uso del sondino è abolito e il paziente può bere e mangiare già dal giorno seguente all’intervento”.

Quali patologie può operare con questa tecnica. Un’ernia inguinale, ad esempio?

“Si, come anche il reflusso gastroesofageo. É possibile farlo con una piccola incisione di 1 cm in ombelico e un’altra, eventualmente, di 5mm tra ombelico e pube. Il tutto in un’operazione di 25 minuti in anestesia generale”.

Si tratta di una tecnica utilizzabile anche per i tumori?

“Sì, è idonea per l’asportazione di un qualsiasi tipo di tumore maligno o benigno, per esempio dello stomaco o del colon-retto. Importante ricordare che si tratta di una tecnica che può essere non solo terapeutica, ma anche diagnostica, al pari di una TAC, una risonanza o un’ecografia per fare delle biopsie”.

Tutti i pazienti e le pazienti sono idonee per questa tecnica?

“In genere è idonea per il 95% delle persone. Caso a parte sono i pazienti che presentano uno stato di salute complicato, delicato, molto compromesso dal punto di visto cardio respiratorio. Oppure se presenta una malattia avanzata come un tumore maligno che invade strutture importanti. In ogni caso preliminarmente viene fatta un’opportuna visita medica”.

Articolo tratto dall’intervista televisiva “Fattore Bergamo La Salute” di Bergamo Tv andata in onda il 24 gennaio 2022.