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Il Covid ha aumentato il numero di pazienti diabetici

Secondo gli ultimi dati 2020 della Società italiana di diabetologia e del Consorzio Interuniversitario Nazionale, il 6,2% della popolazione italiana soffre di diabete. Significa che ci sono 4milioni di persone che hanno questa patologia, di cui 3milioni e mezzo, cioè la maggior parte, ha il tipo 2 (detto anche diabete dell’adulto) e 200mila il tipo 1 ( quello che si manifesta in età pediatrica e non è legato all’alimentazione). Poi ci sono altri casi di diabete specialistico.

Ogni anno sono registrati 380 mila nuovi malati di diabete. Cosa accade se sono contagiati dal virus?

Ne parliamo con il dottor Antonio Carlo Bossi, responsabile della Diabetologia di Humanitas Gavazzeni di Bergamo

«Le persone con diabete sono a rischio di forme gravi di Covid, più di chi non ha questa patologia e sono maggiormente esposte agli effetti del cosiddetto Long Covid. Durante la pandemia abbiamo registrato un aumento dei casi» spiega il dottore.

Che legame c’è tra il Covid e l’incremento dei diabetici?

“Ha influito il cambio delle abitudini causato dalla pandemia: vale a dire la minore possibilità di fare attività fisica dovuta ai vari lockdown, l’iperalimentazione e lo stress psicofisico. Sono tutte condizioni che hanno avuto attività su quella forma di intolleranza agli zuccheri chiamata ‘pre diabete’ e possono aver generato un aumento dei casi, spesso diagnosticati tardivamente a causa dell’affollamento degli ambulatori medici alle prese con il Covid”.

Quindi può aver influito anche lo stress da virus?

“Sì, perché esiste un‘iperglicemia da stress. Tutte le malattie, compreso il Covid, causano un aumento della glicemia. Questa condizione è legata a una resistenza dell’insulina a livello periferico: vale a dire che l’insulina non riesce a svolgere le sue funzioni periferiche e vengono liberate grandi quantità di acidi grassi che peggiorano l’azione stessa dell’insulina. Inoltre lo stress libera le citochine che sono fattori di infiammazioni. Tanto è vero che una delle situazioni più temibili da Covid è la cosiddetta ‘tempesta citochinica’”.

Ci sono studi sul legame tra Covid e diabete?

“È stata studiata l’alterazione della funzione betacellullare causata dal virus. Questo penetra nelle cellule del pancreas che producono insulina (cellule beta), provocandone la riduzione, e aumentando la produzione di ormoni che contrastano l’insulina, come il glucagone. Così aumenta il rischio di contrarre questa patologia. Hanno influito anche le terapie”.

In che modo?

“I pazienti con forme gravi di Covid sono stati trattati sia a domicilio sia in ospedale, con dosi di cortisone molto elevato che aumenta la possibilità di formazione di diabete secondario. Inoltre è ancora in fase di studio l’alterazione che il Covid può determinare a livello delle beta cellule e dal punto di vista immunitario. Il virus avrebbe un impatto sui linfociti T, alterando la risposta immunitaria e favorendo la persistenza dell’azione del Covid nel tempo. Su questo poi probabilmente si innescano delle alterazioni del nostro sistema nervoso autonomo che non riesce bene a contrastare tali situazioni: si parla di iper attività del sistema nervoso autonomo”.

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