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Dolore toracico, affanno e palpitazioni. Quando ascoltare il cuore

La miocardite è una malattia infiammatoria del cuore che può verificarsi a causa di infezioni, un’attivazione anomala del sistema immunitario o l’utilizzo di sostanze stupefacenti o alcol. E, ad esserne più colpiti, sono i giovani, specialmente uomini. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Erika Bertella, responsabile dell’Unità di imaging cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Dottoressa Bertella, quali sono le cause della miocardite?

“La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco che in genere è correlata a infezioni o a sostanze irritanti come alcool e sostanze stupefacenti. Quando un’infezione colpisce il cuore, può danneggiare o distruggere le cellule muscolari delle sue pareti“.

Chi colpisce maggiormente?

“Gli ultimi registri sulla miocardite acuta mostrano che si tratta di una condizione che colpisce pazienti relativamente giovani (con un’età media di insorgenza tra i 30 e i 45 anni) e con una prevalenza maggiore nel sesso maschile“.

Quali sono i sintomi a cui è necessario prestare attenzione?

“Dolore toracico acuto, dispnea, marcata astenia, palpitazioni o sincope. Il dolore toracico è il sintomo più frequente (85-95% dei casi), seguito dalla dispnea (19-49%) mentre la sincope occorre nel 6% dei casi. Spesso i sintomi sono associati o preceduti da febbre (65% dei casi) o da sintomi simil-influenzali come disturbi gastrointestinali, mal di gola e tosse“.

C’è un modo per diagnosticare la patologia prima dell’insorgere dei sintomi?

“Non esiste un modo per fare diagnosi prima dell’insorgenza dei sintomi, trattandosi di una condizione che presenta un quadro spesso molto aspecifico e imprevedibile. É possibile tuttavia fare una diagnosi precoce, evitando di arrivare a danni estesi del miocardio. ECG ed Ecocardiogramma fanno parte delle valutazioni di base del paziente con sospetta miocardite, ma tuttavia possono risultare spesso falsamente negativi, soprattutto nelle fasi iniziali di malattia. La risonanza magnetica cardiaca è attualmente l’esame più preciso permettendo di riconoscere la presenza di un’infiammazione”.

Come si può curare? 

“Esistono delle terapie specifiche, in generale la terapia immunosoppressiva è utilizzata nella maggior parte delle miocarditi causate da virus, tuttavia in base al tipo di agente, alle caratteristiche del paziente e alla fase della malattia si potranno utilizzare anche farmaci antivirali o immunostimolanti“.

Ci sono dei consigli di prevenzione da seguire?

“Tutte le buone abitudini di vita migliorano il nostro profilo di rischio, anche nel campo delle patologie infiammatorie. Evitare l’utilizzo di sostanze stupefacenti o l’abuso di sostanze tossiche, mantenere una corretta igiene personale, praticare regolare attività fisica e avere un’alimentazione sana: tutto concorre nel proteggerci da eventi acuti o, in caso di infezione, favorisce un decorso più rapido e meno complicato. In caso di note malattie autoimmunitarie o in presenza di terapie che possono scatenare una anomala risposta immunitaria, è consigliabile sottoporsi con regolarità a controlli cardiologici”.

Testo tratto dall’articolo dal titolo “Il medico consiglia…come curare la miocardite” pubblicato su Tgcom24.it