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Caldo e circolazione delle gambe: i percorsi di prevenzione e cura di Humanitas Gavazzeni

Il caldo non è un toccasana per la circolazione delle nostre gambe. In particolare non lo è per le donne che soffrono più degli uomini, 7 su 10, a causa del sistema ormonale che predispone ad alterazioni del circolo venoso che possono causare una vera e propria insufficienza venosa.

Gambe gonfie, pesanti, vene dolenti, crampi notturni sono i fastidiosi sintomi che si fanno maggiormente sentire d’estate; e se una vita sana dal punto di vista alimentare e attiva dal punto di vista fisico possono aiutare a contrastarli, di certo quando questi sintomi diventano importanti la cosa migliore per risolverli è rivolgersi a uno specialista.

Per rispondere a queste esigenze di salute Humanitas Gavazzeni ha attivato, nell’ambito della chirurgia vascolare, in regime istituzionale, tre percorsi di prevenzione e cura dedicati alle patologie arteriose e venose.

 

Circolazione delle gambe: i percorsi di prevenzione vascolare

In una sola giornata si può effettuare una visita specialistica e l’esame ecocolordoppler, così da avere subito dal medico una valutazione del proprio problema; nel caso di criticità, sarà possibile fare ulteriori approfondimenti diagnostici e eventuali trattamenti chirurgici. I percorsi di prevenzione vascolare sono strutturati in un percorso di prevenzione di base e in due percorsi per familiarità di patologia. Per quanto riguarda la prevenzione di base, il percorso si rivolge a quanti manifestano sintomi di gonfiore, pesantezza, crampi soprattutto notturni, sindrome della cosiddetta “gamba irrequieta”, vene varicose. Lo specialista effettuerà una visita e un esame strumentale dell’arto/degli arti inferiori con ecocolordoppler per valutare le cause del problema, definire la patologia e impostare la terapia di cura.

Per quanto riguarda invece i percorsi di prevenzione per familiarità, uno è indirizzato a persone sopra i 50 anni che hanno una familiarità per incidenti tronchi sovraortici (carotidi, ictus, trombosi cerebrale) e l’altro alla patologia dilatativa aneurismatica (aneurisma dell’aorta, toracica, addominale e arti inferiori); in base all’esito lo specialista consiglierà i necessari approfondimenti diagnostici, la cadenza dei successivi controlli di prevenzione o l’eventuale trattamento chirurgico.

Safena e vene varicose, interventi chirurgici sempre meno invasivi

«Oggi gli interventi chirurgici sono sempre meno invasivi e si effettuato in day surgery – spiega il dottor Marco Setti, responsabile della Chirurgia Vascolare di Humanitas Gavazzeni –. La safena è la vena principale su cui si interviene con diversi trattamenti (laser, radiofrequenza) che vengono selezionati a seconda delle condizioni anatomiche del singolo paziente. Ci sono poi i trattamenti sclerosanti per vene varicose di piccolo calibro e capillari, successivi e complementari a un atto chirurgico che, solitamente, si eseguono lontano dal periodo estivo per evitare che il sole diminuisca l’effetto della terapia».

Articolo pubblicato il 19 luglio 2015 sul quotidiano “Eco di Bergamo”.

 

 

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