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Articolazioni allenate, più tranquilli sugli sci

Ginocchia e caviglie sono tra le articolazioni più a rischio di infortunio quando si pratica sci alpino e snowboard. Per prevenire questi incidenti, bisognerebbe fare attenzione a preparazione atletica e attrezzatura.

Le articolazioni sono fondamentali per far muovere i nostri arti ma sono allo stesso tempo anche molto delicate: chi va a sciare deve preservarle da possibili infortuni se non vuol correre il rischio di dover sospendere precocemente la stagione sportiva o, peggio ancora, di avere complicazioni e disagi nel ritorno alla vita quotidiana e lavorativa.

La prevenzione agli infortuni delle articolazioni deve essere un punto fermo di tutti coloro che amano sciare, perché sulle piste è molto facile procurare loro danni anche gravi, come sottolineato dal dottor Lucio Genesio, medico dello sport della Riabilitazione Ortopedica e Sportiva di Humanitas Gavazzeni.

Quali sono le articolazioni più a rischio di infortunio sulle piste da sci?

«Se si pratica sci alpino, quello classico di discesa, l’articolazione più a rischio in assoluto è il ginocchio, cui è collegato l’80% del totale dei danni distorsivi. Se si parla di snowboard, invece, i problemi maggiori sono quelli che riguardano gli arti superiori e le caviglie, che in questa disciplina non sono protette dagli scarponi rigidi come accade per lo sci tradizionale».

In vista delle sciate, che cosa bisogna fare per rendere meno vulnerabili le nostre articolazioni?

«Per preservare le articolazioni bisogna prestare attenzione a due aspetti fondamentali: la preparazione atletica e l’attrezzatura tecnica. Per quanto riguarda la prima, sono di fondamentale importanza i corsi di ginnastica presciistica, da frequentare con un certo anticipo rispetto all’apertura della stagione stessa. Gli esercizi, in questi corsi, sono finalizzati all’attività sportiva e prevedono il rinforzo della muscolatura degli arti inferiori e del tronco, quella cioè che sorregge e stabilizza il nostro corpo durante le discese. Il secondo punto riguarda la scelta di sci e scarponi, che non devono essere usurati e devono essere scelti in base alle proprie caratteristiche fisiche e tecniche: peso, altezza e grado di bravura su sci e snowboard».

Quando sci e scarponi sono quelli giusti, il non farsi male dipende dunque solo dal grado di forza che sappiamo fornire al nostro corpo?

«No, non è solo questo. Oltre alla presciistica, da svolgere a partire da almeno 3-4 settimane prima dell’appuntamento sulle piste, bisogna mantenere l’elasticità dei muscoli con stretching e migliorare le capacità di equilibrio e di coordinazione. Attenzione, poi, alla stanchezza: molti incidenti sulle piste si verificano proprio a fine giornata, quando si è più stanchi e si decide di fare “l’ultima discesa”. La dimostrazione che sugli sci la forza non è l’unico fattore da tenere in considerazione, infine, è data dal fatto che molti incidenti interessano gli sciatori più giovani. Una situazione, questa, dovuta alla maggiore irruenza dei ragazzi, spesso non supportata da una corretta valutazione del pericolo e dal giusto livello di attenzione, quello che consente di praticare questo sport con la dovuta sicurezza».