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Tenosinovite stenosante (dito a scatto)


Che cos’è la tenosinovite stenosante?

La tenosinovite stenosante, più comunemente nota come dito a scatto, è un processo infiammatorio del rivestimento sinoviale della guaina tendinea, di solito causato da un sovraccarico funzionale o da microtraumatismi ripetuti ai tendini flessori.

Può colpire anche i bambini. In questo caso si parla di dito a scatto congenito, essendo presente sin dalla nascita; è molto frequente la localizzazione al pollice e bilateralmente. Di solito il trattamento per il dito a scatto congenito è chirurgico ed è consigliato entro il primo anno di vita.

 

Quali sono i sintomi della tenosinovite stenosante?

L’evoluzione del processo infiammatorio proprio della tenosinovite stenosante comporta delle alterazioni strutturali e volumetriche con ispessimento sino a un aumento delle dimensioni dei tendini nel contesto del canale digitale.

Lo scatto rappresenta l’elemento più caratteristico con conseguente difficoltà al movimento della flesso-estensione del dito coinvolto, dolore e gonfiore locale.

 

Come si può curare la tenosinovite stenosante?

A seconda della gravità dei sintomi della tenosinovite stenosante, si può procedere nelle prime fasi con la terapia antiinfiammatoria anche con un’infiltrazione cortisonica.

La tenosinovite stenosante solitamente viene curata con il trattamento chirurgico che prevede un intervento di apertura della guaina tendinea (puleggia) per liberare i tendini e permettere il loro scorrimento.

L’intervento non è particolarmente doloroso; si esegue in anestesia locale e la durata è di pochi minuti. Il dito operato può essere mosso da subito.

La mano e il dito operato vanno mobilizzati subito e di solito il recupero funzionale richiede 2-3 settimane, tenendo conto della risoluzione delle aderenze pericicatriziali. Come tutte le procedure chirurgiche c’è un rischio di recidiva, ma tale evenienza è scarsa.

Va segnalato che se il trattamento chirurgico è ritardato può permanere una rigidità articolare.