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Piaghe da decubito (lesioni da pressione)


Che cosa sono le piaghe da decubito?

Le piaghe da decubito, chiamate anche lesioni da pressione o ulcere, sono lesioni della pelle e dei tessuti sottostanti causate dalla compressione prolungata di un tessuto molle (pelle, sottocute, muscolo) tra una sporgenza ossea sottostante, in profondità, e una superficie esterna di appoggio.

Questo genera un minor afflusso di sangue e nutrimento ai tessuti che vengono compressi.

Le piaghe da decubito perciò si formano per lo più nelle zone sovrastanti le sporgenze dello scheletro (sacro, ischio, talloni, nuca, rachide, ecc.).

L’incidenza di questa patologia è purtroppo ancora rilevante, sia nelle persone ricoverate nei reparti ospedalieri per acuti (dallo 0,4 al 38% di incidenza), sia nelle residenze sanitarie assistenziali, RSA (dal 2,2 al 23,9%), sia nell’assistenza domiciliare (da 0 al 17% di incidenza) e si associa a una grave complessità del malato.

 

Zone del corpo interessate dalle piaghe da decubito

Le zone interessate dalle piaghe da decubito in base alla posizione prolungata del corpo nel letto sono:

  • posizione supina: occipite, scapola, sacro, talloni
  • posizione laterale: orecchio, processo dell’acromion (spalla), gomito, trocantere (fianco), condilo medio-laterale (gambe), malleolo medio-laterale, talloni
  • posizione prona: gomito, orecchio, guancia, naso, seno (donne), genitali (uomini), cresta iliaca, patella (ginocchio), dita (piedi)
  • posizione seduta: scapole/rachide, ischio (fondoschiena), cavo popliteo (gambe), metatarsi (piedi).

Per avere informazioni su come prevenire le lesioni da pressione, clicca qui.

 

Come sono diagnosticate le piaghe da decubito?

Le piaghe da decubito, o lesioni da pressione, sono diagnosticate attraverso l’osservazione della pelle. In particolare, possono essere individuati quattro diversi stadi di presenza di piaghe:

  1. il primo e più debole è quello che si manifesta attraverso la pelle arrossata, con il rossore che non si attenua nemmeno premendo la pelle stessa.
  2. il secondo è quando c’è la presenza di una vescica o di una piccola ferita circondata da pelle arrossata o comunque irritata.
  3. il terzo che ha una ferita profonda della pelle, definita cratere, che prevede il danneggiamento delle strutture poste al di sotto dell’epidermide.
  4. il quarto e ultimo stadio, il più grave, in cui sono evidenziati danni a muscoli e ossa e, a volte, ad articolazioni e tendini.

 

Come si curano le piaghe da decubito?

Se la situazione è ancora al primo stadio o all’inizio del secondo la prima cosa da fare è cercare di ripristinare la corretta circolazione del sangue eliminando la pressione superficiale sulla pelle mobilizzando la persona interessata dalle piaghe e utilizzando appositi presidi antidecubito come cuscini, materassi in poliuretano, sollevatori, ecc.

Quando invece le piaghe da decubito, o lesioni da pressione, si sono ormai formate è necessario provvedere alla cure più idonee in tempi più rapidi possibile.

L’ulcera deve essere mantenuta pulita con l’utilizzo di un antisettico in soluzione acquosa e sulla piaga e dentro il cratere occorre applicare un unguento apposito cicatrizzante prima di proteggere il tutto con una garza di cotone traspirante.