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Ipertrofia prostatica benigna – Trattamento chirurgico


In che cosa consiste il trattamento chirurgico dell’ipertrofia prostatica benigna?

Il trattamento chirurgico dell’ipertrofia prostatica benigna viene di norma disposto dopo un certo periodo di applicazione del trattamento farmacologico, quando questi non sia risultato efficace nel miglioramento dei problemi urinari derivanti da un’ipertrofia prostatica benigna (IPB), cioè da un’occlusione del canale urinario causata dall’ingrossamento della prostata.

Il trattamento chirurgico di prima scelta, in questo caso, consiste nella cosiddetta resezione transuretrale della prostata (TURP). Si tratta di un intervento di tipo endoscopico, eseguito dal medico urologo, che non prevede alcun taglio poiché utilizza il canale uretrale. Tale intervento richiede un’anestesia di tipo spinale, che coinvolge solo la parte inferiore del tronco e gli arti inferiori.

L’intervento viene eseguito utilizzando un resettore, strumento dotato di un sistema di visione a fibre ottiche e di un’ansa attraverso cui viene eseguita l’asportazione del tessuto prostatico in eccesso in modo tale da poter ripristinare il giusto scorrimento dell’urina nel canale urinario.

Qual è la durata dell’intervento chirurgico per l’ipertrofia prostatica benigna?

L’intervento chirurgico per l’ipertrofia prostatica benigna dura circa un’ora, ma il tempo di esecuzione può variare dallo stato in cui si trova la prostata e dal quantitativo di tessuto che deve essere rimosso per via endoscopica.