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Bypass coronarico


In che cosa consiste l’intervento di bypass coronarico?

L’intervento di bypass coronarico è un’operazione che si rende necessaria in presenza di una coronaria bloccata od occlusa, durante la quale il chirurgo vascolare, utilizzando una sezione della safena dalla gamba o un’arteria dal torace del paziente (mammaria) crea una nuova via affinché il sangue ben ossigenato raggiunga comunque il cuore.

I vasi più comunemente usati sono le arterie mammarie, che si trovano all’interno della cavità toracica, o la safena all’interno della gamba. Un’estremità della vena o arteria viene collegata al di là della coronaria bloccata o occlusa, bypassando dunque l’occlusione, mentre l’altra estremità viene collegata all’aorta.

In generale, per problemi di natura coronarica si intendono situazioni caratterizzate da insufficiente apporto di sangue – e quindi di ossigeno – al muscolo cardiaco, dovuti alla formazione di ostruzioni (“stenosi”) alle arterie del muscolo cardiaco (le coronarie, appunto). In questi casi è necessario intervenire per ripristinare un flusso sanguigno adeguato a valle delle ostruzioni (rivascolarizzazione miocardica).

Al trattamento tradizionale di by pass coronarico si affianca quello di by pass coronarico mini invasivo, la cui esecuzione viene preferita in alcuni casi specifici.

Quanto dura il decorso operatorio di un intervento di bypass coronarico?

Un paziente sottoposto a un intervento di bypass coronarico rimane in reparto di terapia intensiva per circa 2 giorni per poi passare in reparto con una degenza di 7-10 giorni.

Quali sono i risultati a lungo termine dell’intervento di bypass coronarico?

I vantaggi di un intervento di bypass coronarico possono essere legati alla scomparsa del dolore al petto, a una migliorata qualità della vita a medio e lungo termine, alla ripresa di un’attività fisica normale. Uno degli effetti dell’intervento è anche il riacquisto di una certa energia che molti pazienti registrano dopo la guarigione.

In genere l’intervento di bypass coronarico porta a un miglioramento generale dello stato di salute e solo in una minoranza dei casi ci si dovrà sottoporre a un nuovo intervento chirurgico.

Che cosa succede se non ci si opera in tempo quando si è affetti da un’occlusione coronarica?

L’aterosclerosi coronarica è una malattia che si sviluppa ed evolve nel tempo. Per questo il mancato intervento comporta un aggravamento del dolore al petto e una collegata limitazione alle funzioni vitali che può portare anche a conseguenze estreme come l’infarto del miocardio che porta alla perdita parziale ma irreversibile della capacità contrattile del cuore.

Quando si possono riprendere le attività abituali dopo un intervento di bypass coronarico?

Le attività più leggere, come camminare, salire le scale, fare piccoli lavori in casa e in giardino, cucinare, fare shopping possono essere eseguite già nelle settimane seguenti all’intervento, fino alla sesta.

Dopo sei settimane è possibile tornare al lavoro con orario ridotto, guidare l’automobile, e fare lavori domestici più pesanti.

Dopo tre mesi si può pensare a tornare a una vita del tutto normale con lavori anche pesanti e pratica di sport secondo quello che era il proprio livello abituale.

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