L’infarto miocardico è dovuto all’ostruzione improvvisa di un’arteria coronarica, che impedisce l’arrivo di sangue ossigenato al muscolo cardiaco, generando necrosi. Un dolore che stringe il petto, un sudore freddo improvviso, la nausea, lo sbandamento: spesso sono questi i segnali che anticipano un infarto, ma non sempre vengono riconosciuti in tempo.
Ne parliamo con la dottoressa Alessia Azzano, specialista in Emodinamica di Humanitas Gavazzeni.
Quali sono i segnali tipici di un infarto?
«Il sintomo più comune è un dolore o una pressione al petto che può irradiarsi al braccio sinistro, al collo o alla mandibola. Spesso si associano anche sudorazione fredda, mancanza di respiro, nausea o un improvviso senso di debolezza».
I campanelli d’allarme sono sempre gli stessi?
«No, i sintomi possono variare molto. Nelle donne, nei diabetici e negli anziani, ad esempio, l’infarto può manifestarsi in modo meno evidente, con disturbi atipici che rendono più difficile il riconoscimento immediato».
Come bisogna reagire di fronte a un sospetto infarto?
«La prima cosa da fare è chiamare subito il numero delle emergenze (112). Non bisogna cercare di resistere al dolore o attendere che i sintomi si attenuino, perché la tempistica di reazione in questi casi è fondamentale».
Perché la rapidità d’intervento è così cruciale?
«Ogni minuto perso significa un rischio maggiore di danno permanente al muscolo cardiaco. Un soccorso tempestivo, invece, aumenta le possibilità di sopravvivenza e riduce notevolmente le complicanze future. Guarda il video e scopri di più su l’infarto e come riconoscerlo».
Guarda il video e scopri di più sull’infarto e come riconoscerlo:

