Le vaccinazioni proteggono i bambini da una serie di patologie potenzialmente pericolose per la vita, tra cui difterite, morbillo, poliomielite e pertosse. Se oggi queste patologie possono essere considerate rare è grazie al lavoro svolto dai vaccini.
Immunità naturale o vaccini?
Un’infezione naturale può stimolare maggiormente il sistema immunitario rispetto al vaccino, ma ci sono dei rischi. Per esempio, una semplice varicella potrebbe portare allo sviluppo di polmonite, la poliomielite potrebbe essere causa di una paralisi permanente, una normale parotite potrebbe condurre a sordità e un’infezione da Haemophilus influenzae di tipo B potrebbe portare a danni cerebrali.
Lo scopo delle vaccinazioni è quello di prevenire queste patologie e di conseguenza le potenziali complicazioni correlate.
I vaccini sono causa di autismo?
I vaccini non causano autismo. Nonostante i numerosi dibattiti sull’argomento, la letteratura scientifica è unanime nel ritenere che non esista un rapporto causa-effetto tra vaccini e autismo. L’unico studio che nel 1998 ipotizzò una correlazione fu poi ritirato in quanto falsificato.
Gli effetti collaterali dei vaccini possono essere dannosi per la salute?
Come tutti i farmaci, anche i vaccini possono avere effetti collaterali. Solitamente, questi effetti sono di lieve entità come febbre e dolore nel sito di inoculo. Talvolta i vaccini possono provocare cefalea, spossatezza o perdita di appetito. Solo molto raramente il bambino manifesta reazioni allergiche o sintomi neurologici. Il rischio che un vaccino possa causare danni permanenti è molto basso (circa 1:1’000’000), di gran lunga inferiore al beneficio.
Per precauzione non vengono sottoposti a vaccinazione i bambini allergici a specifici componenti del vaccino. Ugualmente, nel caso in cui il bambino sviluppasse una reazione allergica post-vaccinale, non verranno proposte altre dosi del medesimo vaccino.
Perché i vaccini vengono somministrati così presto?
“Gli anticorpi che la mamma trasmette al figlio attraverso la placenta – spiega il Dott. Marco Nuara Pediatra esperto in Allergologia dell’Unità Operativa di Neonatologia e Patologia Neonatale di Humanitas San Pio X – possono proteggere il bambino nei primi mesi di vita, ma poi si esauriscono, lasciando il bambino indifeso e con un sistema immunitario immaturo. Gli anticorpi trasmessi con il latte materno aiutano il bambino a difendersi dalle infezioni, ma non sono in grado di proteggerlo da quelle più gravi. Per questo motivo è raccomandabile vaccinare i bambini nel primo anno di vita: perché più fragili e maggiormente a rischio di complicanze”.
Il genitore deve scegliere a quali vaccinazioni sottoporre il bambino?
“L’obbligatorietà di alcuni vaccini li rende invisi a taluni genitori che li vedono come una costrizione e non una grande opportunità per tutelare i propri figli; altri genitori invece considerano i vaccini non obbligatori meno importanti. Personalmente – aggiunge il Dott. Nuara – consiglio di eseguire tutti quelli raccomandati”.
Nel caso le vaccinazioni non vengano eseguite o vengano somministrare in modo incompleto, il bambino rimane vulnerabile a patologie potenzialmente gravi per la salute che potrebbero essere evitate.
“Bisognerebbe inoltre tener presente – continua il Dott. Nuara – che esistono persone che non possono eseguire le vaccinazioni o che sono immunodepresse, per le quali alcune infezioni ritenute ‘banali’ possono diventare fatali. Per queste persone l’unica protezione è rappresentata dalla ‘immunità di gregge’ cioè dalla scarsa circolazione dell’infezione virale o batterica: questo risultato si può ottenere se almeno il 95% della popolazione è vaccinato. Con l’attuale calo dell’adesione vaccinale alcune patologie prevenibili potrebbero tornare ad essere comuni e a mietere vittime”.
Per qualsiasi dubbio relativo ai vaccini è consigliabile confrontarsi con il proprio pediatra di fiducia.