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Tag: ginecologo

Accompagnamento alla nascita, nuovo corso a settembre.

Posted on Agosto 29, 2016 by agenzia
Il 7 settembre 2016, presso l’Ospedale Humanitas San Pio X di Milano, si terrà il nuovo corso di accompagnamento alla nascita e post-parto gratuito e dedicato alle donne in gravidanza con termine previsto nel mese di novembre. Gli incontri teorico-pratici previsti con l’ostetrica, il ginecologo, lo psicologo, l’anestesista e il neonatologo sono 11, organizzati nelle seguenti date:
  • 7 settembre
  • 8 settembre – 17.00 – 19.00 auditorium
  • 14 settembre – 16.00 – 18.00 auditorium
  • 21 settembre
  • 28 settembre
  • 6 ottobre
  • 12 ottobre
  • 13 ottobre
  • 20 ottobre
  • 27 ottobre – 13.00 -16.00
Dopo il parto è previsto un ulteriore incontro per discutere dei primi bisogni e delle prime esperienze del neonato che si terrà il:
  • 14 dicembre – 11.00-13.00
Il corso di accompagnamento alla nascita nasce per aiutare le future mamme a vivere la nascita in modo sereno, con consapevolezza e fiducia, confrontandosi con le altre partecipanti agli incontri. È utile, inoltre, per preparare la coppia ad affrontare il delicato momento del parto nel miglior modo possibile. Ricordiamo che è ancora possibile iscriversi al corso preparto organizzato per le future mamme con termine previsto nel mese di ottobre, iniziato il 23 agosto. I prossimi incontri si terranno nelle seguenti date:
  • 30 agosto
  • 2 settembre
  • 13 settembre
  • 14 settembre – 16.00 – 18.00
  • 21 settembre – auditorium
  • 22 settembre
  • 26 settembre
  • 4 ottobre
Dopo il parto è previsto un ulteriore incontro il:
  • 16 novembre – 11.00 – 13.00
Gli incontri, durante entrambe i corsi, si terranno presso Humanitas San Pio X, in Via Francesco Nava, 31, Milano presso l’Aula al III° piano dalle 13.00 alle 15.00.

Corso preparto – 7 settembre

Eventbrite - Corso pre e post parto    

Corso preparto – 23 agosto

Eventbrite - Corso di accompagnamento alla nascita - agosto
Posted in News, UncategorizedTagged anestesista, corso post-parto, corso pre-parto, ginecologo, gravidanza, Humanitas San Pio X, Milano, nascita, neonati, neonato, novembre, Ospedale, ostetricia, psicologo

Corso di Accompagnamento alla Nascita e Post-parto

Posted on Maggio 23, 2016 by agenzia
Il 31 maggio 2016, presso l’Ospedale Humanitas San Pio X si terrà un nuovo corso di accompagnamento alla nascita e post-parto gratuito e dedicato alle donne in gravidanza con termine previsto nel mese di agosto. 11 sono gli incontri teorico-pratici previsti con l’ostetrica, il ginecologo, lo psicologo, l’ anestesista e il neonatologo nelle seguenti date:
  • 31 maggio
  • 7 giugno
  • 13 giugno
  • 15 giugno – 16.00-18.00 auditorium
  • 21 giugno
  • 28 giugno
  • 6 luglio – 13.00-15.00 – auditorium
  • 12 luglio
  • 19 luglio
  • 21 luglio – 17.00-19.00 auditorium
Un ulteriore incontro per discutere dei primi bisogni e delle prime esperienze del neonato è previsto dopo il parto il giorno
  • 14 settembre – 11.00-13.00
Il corso di accompagnamento alla nascita aiuta le future mamme a vivere la nascita in modo sereno, con consapevolezza e fiducia, e a confrontarsi con le altre partecipanti agli incontri. È utile, inoltre, per preparare la coppia ad affrontare il delicato momento del parto nel miglior modo possibile. Gli incontri del corso di accompagnamento alla nascita si terranno presso Humanitas San Pio X, in Via Francesco Nava, 31, Milano presso l’Aula al III° piano dalle 13.00 alle 15.00. Eventbrite - Corso di Accompagnamento alla Nascita e Post-parto  
Posted in News, UncategorizedTagged anestesista, corso di accompagnamento alla nascita, corso pre-nascita, ginecologo, Humanitas San Pio X, maggio, Milano, nascita, neonatologo, Ospedale, ostetrica, psicologo

Fibromi uterini e gravidanza, quali rischi?

Posted on Ottobre 19, 2016 by agenzia
I fibromi (o miomi) uterini sono neoformazioni dell’utero di carattere benigno e di rado evolvono in tumori veri e propri. La loro dimensione può variare da pochi millimetri a grandezze decisamente più importanti, diversi centimetri. Non tutte le donne affette da fibromi sono a conoscenza della loro presenza: i fibromi infatti possono essere del tutto asintomatici. La sintomatologia con cui si manifestano dipende non solo dalla grandezza, ma anche dalla localizzazione. I fibromi possono infatti formarsi nella cavità uterina, nello spessore della parete dell’utero o sulla sierosa, la superficie dell’utero. Le cause della loro insorgenza non sono note, si pensa giochino un ruolo fattori genetici e ormonali.

Con quali sintomi si manifestano i fibromi?

I sintomi più comunemente riportati dalle pazienti sono: perdite mestruali abbondanti e mestruazioni ravvicinate, perdite intermestruali, dismenorrea (ovvero mestruazioni dolorose), dolore pelvico, frequente bisogno di urinare, mal di schiena . In molte pazienti però, i fibromi possono essere asintomatici.

Si può affrontare una gravidanza in presenza di fibromi?

Risponde il Dott. Alessandro Bulfoni, Responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia di Humanitas San Pio X. “I fibromi – spiega il Dott. Bulfoni – possono causare infertilità e pertanto essere la causa primaria di una gravidanza che non arriva”. In modo particolare quelli che coinvolgono la cavità uterina o quelli di parete soprattutto se di grosse dimensioni possono essere di ostocalo all’impianto dell’ovocita fecondato. “In molti casi, viceversa, – continua il medico – è possibile concepire e portare a termine una gravidanza. Ma, sebbene la convivenza tra gravidanza e fibromi sia possibile, è bene affidarsi ai consigli del proprio ginecologo: ogni paziente infatti è diversa e solo un approccio personalizzato consente di gestire la situazione clinica al meglio”. Il mioma in genere non è pericoloso per la crescita e per la salute del bambino; in alcuni casi però può ridurre la crescita fetale o causare contrazioni uterine, parto prematuro, presentazione fetale podalica (che richiede un parto cesareo) e in alcuni casi essere causa di abortività ripetuta.

Come si curano i fibromi uterini?

Gli approcci terapeutici sono molteplici e dipendono dal quadro clinico e dalle condizioni della paziente. Se i fibromi sono asintomatici, spesso è sufficiente un loro costante monitoraggio: visita ginecologica ed ecografia consentiranno di rilevare eventuali cambiamenti nelle dimensioni . Altre opzioni sono la terapia farmacologica, l’intervento chirurgico o l’embolizzazione. “In ogni caso – conclude il Dott. Bulfoni – condividere ogni passo della gravidanza con il proprio ginecologo, è fondamentale per affrontare la gravidanza in maniera serena”.
Posted in News, UncategorizedTagged donna, Dott. Alessandro Bulfoni, fibromi uterini, ginecolgia, ginecologia e ostetricia, ginecologo, gravidanza, Humanitas San Pio X, Milano, Ospedale

Gravidanza a termine, come funziona il monitoraggio?

Posted on Marzo 21, 2017 by agenzia
Come sottolinea il dottor Gianalfredo Franzoni, medico dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia in Humanitas San Pio X: “Il momento più delicato della gravidanza è proprio l’ultimo periodo: gli ultimi giorni nei quali la donna attende la nascita del proprio bambino”. Verso la fine della gravidanza, la placenta e l’organismo materno stesso iniziano a dare segni di un certo impoverimento, ecco perché è necessario che il monitoraggio della mamma che si avvicina alla data presunta del parto sia particolarmente attento.

Quali esami sono previsti?

“Questo non significa che la gestante debba sottoporsi a esami complicati o valutazioni particolari, ma è bene che l’occhio attento dell’ostetrico vada a volgere verso quei segnali che confermino che la gravidanza si sta avvicinando al parto con tranquillità”, spiega il dottore. È importante rassicurare la paziente che negli ultimi giorni di attesa inizia a essere un po’ più ansiosa e, senza caricarla di ulteriori tensioni, occorre verificare il benessere fetale. Per farlo, si ricorre al monitoraggio cardio-tocografico, dove il battito fetale viene paragonato con l’attività contrattile dell’utero e contemporaneamente a un esame ecografico per valutare la quantità di liquido amniotico, la maturità della placenta e i flussi. Tutti i dettagli all’interno del video.
 
Posted in News, UncategorizedTagged ecografia, futura mamma, future mamme, ginecologo, gravidanza, gravidanza a termine, Humanitas San Pio X, Milano, monitoraggio, Ospedale, ostetricia e ginecologia

Parto naturale dopo taglio cesareo, è possibile?

Posted on Luglio 8, 2016 by agenzia
Dopo un parto con taglio cesareo, molte mamme si chiedono se sarà possibile partorire un secondo figlio con parto naturale.

Tante donne lo fanno, ma ci sono dei rischi

Generalmente, dopo parto cesareo i medici raccomandano di ricorrere di nuovo al bisturi per tutelare la donna dal rischio di una rottura dell’utero lungo la linea di sutura dell’intervento, una complicanza seria che può portare a una grave emorragia e richiedere un intervento chirurgico d’emergenza, oltre a essere rischioso per la madre e per il bambino. È importante, quindi, valutare con il proprio medico le cause che hanno portato al cesareo prima di tentare il parto fisiologico. Vediamo insieme al Dott. Alessandro Bulfoni, Responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia di Humanitas San Pio X, gli aspetti da tenere in considerazione.

Storia familiare

Ad esempio, se il taglio cesareo è avvenuto a causa della posizione podalica del feto (sedere in basso e testa in alto) o di un’alterazione del battito cardiaco, non necessariamente queste condizioni si ripresenteranno e sarà quindi possibile provare successivamente un parto naturale.

Precedente incisione sull’utero

I medici, generalmente, utilizzano due tipi di incisioni basiche, ovvero trasversale (orizzontale sull’utero) o longitudinale (verticale), quest’ultima più rara. Il tipo di incisione permetterà di decidere se procedere con un parto naturale può essere sicuro. Infatti, il rischio che insorgano problemi è maggiore se l’incisione precedente è quella longitudinale, utilizzata soprattutto in caso di emergenza o per alcune patologie ostetriche e risulta, pertanto, una controindicazione al parto naturale. Un’incisione trasversale, invece, è generalmente preferita. “I criteri di inclusione per il travaglio di prova nelle precesarizzate – spiega il Dott. Bulfoni – sono:
  • Un solo taglio cesareo pregresso con incisione trasversale del segmento uterino inferiore
  • Feto singolo normosviluppato in travaglio spontaneo entro la 41 settimana
  • Anamnesi materna negativa per patologie di rilievo
  • Decorso fisiologico della gravidanza
Il taglio cesareo – continua il Dott. Bulfoni – viene eseguito in caso di mancata insorgenza del travaglio spontaneo a 41 settimane per controindicazione all’induzione del travaglio di parto mediante terapia farmacologica con ossitocina o prostaglandine. È eventualmente possibile l’induzione al parto con dispositivi meccanici da applicare nella cervice uterina (palloncino).” Soprattutto nelle ultime settimane, invece, è importante un’attenta sorveglianza della gravidanza: in particolare, dalla 38esima settimana la paziente dovrà essere sottoposta a controlli clinici e strumentali al fine di monitorare il benessere fetale e la regolarità del segmento uterino inferiore. “Dalla letteratura – sottolinea il Dott. Bulfoni – emerge che la misura dello spessore del segmento uterino inferiore mediante ecografia è correlata al rischio di rottura d’utero: uno spessore superiore a 3,5 mm, infatti, rende il rischio di rottura inferiore rispetto allo 0,2-0,7% generale”. I rischi connessi al travaglio di prova nella paziente precesarizzata aumentano, comunque, rispetto a quelli già contemplati nell’evento del parto e sono:
  • rottura d’utero (rischio stimato dello 0.2-0.7%)
  • taglio cesareo d’urgenza
  • taglio cesareo demolitore cioè con l’asportazione dell’utero a causa di sanguinamento e rottura della parete con possibili trasfusioni di sangue.
“Dobbiamo infine ricordare – continua il Dott. Bulfoni – che, nel caso sia stato eseguito un taglio cesareo pregresso, l’intervallo inferiore a 24 mesi tra la prima gravidanza e la successiva aumenta il rischio di rottura dell’utero di 2 volte e, un intervallo inferiore ai 18 mesi, lo aumenta di 3 volte”.

Altri possibili fattori di rischio

Ci sono altri fattori di rischio che abbassano le probabilità di successo di un parto naturale dopo taglio cesareo. In particolare:
  • Sovrappeso
  • Età avanzata
  • Altre complicanze mediche
  • Gravidanza superiore alle 40 settimane
  • Grandi dimensioni del bambino
Parlare di tutte le opzioni con il medico fin dal principio è fondamentale. In particolare è bene esprimere i propri desideri sulla futura nascita e raccontare le proprie esperienze precedenti se possibile supportate da documentazione clinica. Decidi attentamente quello che è giusto per te seguendo i consigli del tuo ginecologo e solo dopo aver compreso completamente i rischi e i benefici. “L’ammissione ad un parto naturale – conclude il Dott. Bulfoni – dopo aver subito un precedente taglio cesareo o altri interventi sull’utero è possibile, ma va fatta pensando sempre alla sicurezza della mamma e del bambino”.
Posted in News, UncategorizedTagged alessndro bulfoni, bambini, ginecologia, ginecologo, gravidanza, Humanitas San Pio X, mamme, Milano, ostetricia, parto, parto naturale, taglio cesareo

Perdite in gravidanza, quando rivolgersi al ginecologo?

Posted on Luglio 25, 2016 by agenzia
La comparsa di perdite vaginali nel corso della gravidanza è un disturbo abbastanza comune, in particolare nel primo trimestre, e nella maggior parte dei casi non desta preoccupazione per la mamma e per il bambino, soprattutto se si tratta di secrezioni vaginali. Le perdite, però, possono essere di diverso tipo e possono avere cause differenti; osservarne il colore può essere di aiuto per comprendere se sia il caso di rivolgersi al ginecologo per approfondimenti.

Perdite, il colore è importante

Vediamo insieme al Dott. Alessadro Bulfoni dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X come riconoscere le cause delle perdite in base al colore. Le perdite possono essere dovute a un aumento delle secrezioni vaginali per fattori ormonali. “Se sono trasparenti o biancastre – spiega il Dott. Bulfoni – sono innocue e non è dunque necessario fare nulla qualora si presentino”; in questo caso, infatti, si parla di leucorrea gravidica fisiologica. Se le perdite sono tendenti al verde o al giallo o bianche di consistenza densa (simile a ricotta) o sono maleodoranti, è consigliabile consultare il ginecologo. “La causa – continua il Dott. Bulfoni – potrebbe risiedere in un’infezione vaginale e lo specialista potrebbe suggerire l’esecuzione di un tampone vaginale per accertare la natura dell’infezione”. Nel primo trimestre possono verificarsi delle piccole perdite di colore rosso scuro, tendenti al bruno; potrebbero essere dovute alla rottura di qualche capillare o all’impianto della gravidanza non ancora ottimale. Le perdite di colore rosso vivo, invece, devono essere considerate un campanello d’allarme, soprattutto se abbondanti e in presenza di dolore pelvico. “In questo caso – avverte il Dott. Bulfoni – è bene consultare il ginecologo o recarsi in pronto soccorso: potrebbe trattarsi di una minaccia di aborto”. In ogni caso la perdita di sangue nel primo trimestre non va sottovalutata e oltre al controllo clinico necessita di riposo e un eventuale apporto di progesterone.

Perdite nel secondo e nel terzo trimestre

Le perdite ematiche nel secondo e nel terzo trimestre possono essere dovute a due condizioni serie: il distacco di placenta e la placenta previa. Nel primo caso, la placenta si stacca dalla parete uterina, fenomeno che in genere avviene durante il travaglio o dopo il parto. In caso di placenta previa invece, questa si posiziona più in basso del dovuto, andando talvolta a ostruire il canale del parto. Entrambe le condizioni necessitano di assistenza medica; è bene dunque in presenza di perdite di sangue rivolgersi al ginecologo o recarsi al pronto soccorso. Le perdite di sangue, se presenti prima della 37a settimana, possono anche indicare l’inizio di un travaglio pre termine, cioè la presenza di contrazioni uterine superiori al numero fisiologico. “Per tale motivo – conclude il Dott. Bulfoni – anche in questo caso è utile effettuare un controllo dal proprio ginecologo curante o presso un reparto di ostetricia e ginecologia”.
Posted in News, UncategorizedTagged Dott. Alessandro Bulfoni, ginecologo, gravidanza, Humanitas San Pio X, mamme, ostetricia e ginecologia, perdite, perdite ematiche, perdite in gravidanza, primo trimestre, terzo trimestre

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