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Salute dei reni, la prevenzione è possibile

Si stima che sia il 10% della popolazione a soffrire di malattia renale cronica: i pazienti che ne soffrono in forma media o grave sono quasi 4,5 milioni. E che la mortalità correlata alle malattie renali continui ad aumentare ogni anno, tanto che si prevede che sarà la quinta principale causa di morte entro il 2040.

Sono questi i dati diffusi in occasione della Giornata mondiale del Rene, 10 marzo 2022, dalla Società italiana di nefrologia (Sin).

Ne parliamo con il dottor Stefano Rota, nefrologo di Humanitas Gavazzeni.

Dottore, qual è la funzione dei reni?

Sebbene la funzione principale dei reni sia quello di produrre l’urina a partire dal sangue, permettendo di eliminare le scorie presenti nell’organismo, questi due organi risultano molto importanti anche per altre funzioni. Sono i reni, ad esempio, a secernere l’eritropoietina, l’ormone che promuove la maturazione dei globuli rossi o a secernere la renina, un enzima che gioca un ruolo importante nella regolazione della pressione sanguigna. Sono infine i reni a elaborare la vitamina D nella sua forma attiva affinché possa essere utilizzata dall’organismo in modo efficiente. La presenza di un solo rene sano è sufficiente a garantire lo svolgimento di tutte queste funzioni.

Come possiamo capire che i reni “non funzionano più”?

Purtroppo quelle dei reni sono patologie che non presentano sintomi particolari se non quando sono già in uno stato avanzato. È necessario dunque mettere in campo un’attenta opera di prevenzione basata sull’esame delle urine e della creatinina e azotemia presente nel sangue, sulla misurazione della pressione arteriosa. Il tutto completato da una visita periodica dal nefrologo, per tenere il tutto sotto controllo.

C’è consapevolezza attorno alla salute dei reni?

Purtroppo no. Nonostante la malattia renale cronica colpisca circa il 10% della popolazione adulta nel mondo e in Italia, i pazienti che ne soffrono in forma media o grave sono quasi 4.5 milioni, un italiano su 2 ammette di non sapere chi sia lo specialista dei reni, come evidenzia la Società Italiana di Nefrologia. C’è, quindi, poca coscienza dell’importanza dei reni per il nostro organismo e, in particolare, di come anche questo organo possa subire gli effetti di uno stile di vita non corretto.

Prevenzione, quindi, è la parola d’ordine. A livello di esami a cui sottoporsi, ma anche di stile di vita?

Oltre agli esami da fare sin dall’adolescenza con cadenza periodica, fondamentale è tenere sotto controllo l’alimentazione, praticare sport ed eliminare del tutto il fumo. Inoltre, chi soffre di diabete non deve dimenticare che anche i reni sono coinvolti da questa patologia che è sempre più in aumento e si lega fortemente ad uno stile di vita scorretto. Attenzione a non dimenticarsi della salute dei reni dopo le dimissioni post operatorie.

Ha parlato di alimentazione, quali sono i consigli da seguire?

Privilegiare gli alimenti vegetali, in modo particolare i legumi (ricchi di proteine vegetali, di minerali e vitamine). Bere almeno 1,5 l di acqua al giorno. Consumare con parsimonia alimenti e bevande con coloranti, dolcificanti, conservanti. Evitare gli eccessi delle proteine animali e ridurre al minimo indispensabile l’uso del sale.

Specialista in Nefrologia

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