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Radiologia, ecco DoseWatch, il software che aiuta a «tagliare» le dosi di esposizione

Esposizione radiologica ridotta al minimo, quanto è sufficiente per giungere a una diagnosi corretta proteggendo al massimo ogni paziente: è la filosofia che sta alla base della Radiologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo che ha installato un software, DoseWatch, in grado di raccogliere, monitorare e gestire al meglio i dati relativi alle dosi di radiazioni erogate ai pazienti a fini diagnostici.

Un ampio studio preliminare basato su circa 9.000 esami di Tomografia computerizzata (Tac) e 800 procedure angiografiche di elettrofisiologia, ha convinto General Electric Healthcare, che ha sviluppato questo strumento, a scegliere Humanitas Gavazzeni quale primo centro di riferimento europeo al quale affidare l’upgrade del sistema, che sarà introdotto nei prossimi giorni.

«Questa attività di monitoraggio e ricerca è svolta da oltre un anno in Humanitas Gavazzeni, anticipando l’entrata in vigore della nuova direttiva europea sulla radioprotezione prevista il 6 febbraio 2018 – spiega Enzo Angeli, responsabile della Diagnostica per immagini e del progetto DoseWatch insieme a Paolo Salmoiraghi della Fisica medica di Humanitas Gavazzeni –. È un lavoro molto importante ai fini della qualità diagnostica e della sicurezza dei pazienti, perché consente di valutare costantemente le dosi di radiazioni erogate durante le indagini radiologiche così da migliorarne i protocolli di esecuzione».

A oggi DoseWatch è operativo in Humanitas Gavazzeni su due apparecchiature Tac, un angiografo e un mammografo.

 

Immagini ottimizzate ed equilibrio tra qualità e dose somministrata

«L’impiego di questo software, abbinato al costante aggiornamento delle apparecchiature, ci ha permesso per alcuni esami “più semplici” di ridurre significativamente le dosi erogate – aggiunge Angeli –. In alcuni casi, come negli studi Tac dell’encefalo e dei tronchi sovraortici, ci ha portato a ridurre anche del 30-40% le dosi di radiazioni ionizzanti».

Il nuovo software sarà ora applicato in modo esteso anche all’area di elettrofisiologia e cardiologia interventistica: oltre a ottenere un risparmio di dose ai pazienti, si propone di ridurre le dose di esposizione agli operatori professionali (medici, tecnici, infermieri).

«I dati raccolti consentiranno ai cardiologi interventisti di standardizzare e ottimizzare le indagini e ottenere un corretto equilibrio tra la qualità dell’immagine diagnostica e la dose radiogena erogata – precisa –, permettendo infine di informare il paziente sulla quantità di dose assorbita».

DoseWatch è paragonabile a un grande archivio digitale che raccoglie e analizza statisticamente tutte le informazioni tecniche relative alle esposizioni radiologiche dei pazienti. Ha un duplice obiettivo: interno (indica ai medici come stanno lavorando) ed esterno (permette ai pazienti di essere informati sulla dose acquisita e raccoglie queste informazioni in un fascicolo elettronico facilmente disponibile).

 

(articolo pubblicato il 22 gennaio 2017 sul quotidiano “Eco di Bergamo”)