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Occhio secco: ridurre il riscaldamento e l’aria condizionata può aiutare

Fare bene all’ambiente, ma anche alla propria salute. Benessere personale e ambientale, infatti, vanno di pari passo. Scelte sostenibili e attente alle risorse energetiche non solo tutelano il mondo attorno a noi, ma anche la nostra salute.

Nasce così Verde Humanitas: una rubrica di informazioni e consigli per costruire un futuro sano, sostenibile e attento alle risorse energetiche. Uno spazio che possa sensibilizzare su quanto tutelare l’ambiente sia una scelta che riguarda anche il nostro benessere.

Un’attenzione diventata sempre più necessaria alla luce della nuova e urgente situazione, legata anche ai più recenti accadimenti di politica internazionale che ci impone ad affrontare la nuova sfida energetica, strettamente legata a quella ambientale.

Perché ridurre i consumi

Nonostante si pensi che l’inquinamento atmosferico in città sia generalmente associato al traffico automobilistico, secondo un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di uno studio del Politecnico di Milano è risultato essere, in realtà, il riscaldamento domestico il maggior responsabile delle emissioni di CO2 in ambito urbano, con un’incidenza fino a 6 volte superiore.

Nelle cinque città italiane oggetto dello studio (Milano, Genova, Firenze, Parma e Perugia), l’anidride carbonica emessa dal riscaldamento degli edifici rappresenta infatti il 64,2% del totale delle emissioni, contro il 10,2% dei trasporti e il 25,6% dell’industria.

Non è da trascurare, anche, un reale risparmio in bolletta se si sceglie di ridurre i consumi. Altroconsumo, ad esempio, ha stimato che riducendo di un grado la temperatura si risparmi circa l’8% della spesa in bolletta.

É dunque chiaro come la riduzione dell’uso di riscaldamento e di aria condizionata abbia un consistente e positivo impatto sull’ambiente e le nostre tasche, ma, anche, sulla nostra salute.

Benessere per gli occhi

Ne parliamo con il dottor Mario Romano, direttore Dipartimento Oculistica Humanitas Gavazzeni e Castelli e docente Humanitas University.

Professore, perché l’aria condizionata o il riscaldamento possono creare la sindrome dell’occhio secco?

L’aria condizionata genera un flusso di aria filtrata particolarmente secca che può indurre una evaporazione e disidratazione del film lacrimale, che non riesce quindi a proteggere adeguatamente la superficie corneale. Inoltre se associamo l’uso di schermi in questi ambienti, si riduce la frequenza di ammiccamento e quindi il problema della secchezza oculare è amplificato. La disidratazione della superficie oculare determina un’infiammazione con conseguente disagio oculare e talora si può arrivare anche a importanti problemi funzionali.

Che sintomi dà questa patologia?

La prima sensazione percepita è secchezza oculare talora associata a bruciore. Nei casi più gravi, si può anche avvertire la presenza di un corpo estraneo e la sensazione di “corpo estraneo” negli occhi. 

Come alleviare il disturbo?

Per alleviare i sintomi è necessario: non impostare temperature troppo fredde, evitare di essere in prossimità del flusso di aria, evitare sbalzi termici, pulire adeguatemene i filtri affinché l’aria filtrata sia pulita ed infine utilizzare regolarmente sostituti lacrimali a proteggere la superficie oculare.

L’eccessiva esposizione al riscaldamento o all’aria condizionata può provocare altre patologie agli occhi?

Anche un eccessivo caldo può indurre danni oculari, anche più gravi, tra cui il distacco di retina. Tale patologia deriva da una disidratazione interna all’occhio, il corpo vitreo, che disidratato si contrae inducendo trazione sulla superficie della retina con conseguente possibile rottura retinica e distacco della retina. Tale processo può essere prevenuto da un’adeguata idratazione, bevendo acqua regolarmente durante la giornata.

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Direttore dipartimento di oculistica