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Obesità grave, l'unica soluzione è la chirurgia bariatrica

Per le obesità gravi non ci sono diete che tengano, l’unica soluzione è la chirurgia bariatrica, capace di agire sullo stato fisico ma anche psicologico delle persone sovrappeso.

L’obesità è una malattia che pregiudica la qualità della vita, accompagnandosi spesso a diabete mellito, ipertensione arteriosa, dislipidemia, insufficienza respiratoria, apnee notturne, gravi problemi da sovraccarico articolare.

Anche alcuni tumori sono riscontrabili più frequentemente nella persona obesa rispetto a quella normopeso.

L’obesità inoltre rappresenta per molti un ostacolo alla propria realizzazione personale, affettiva, sociale e professionale. Di questa patologia ne parliamo con il dottor Bernardo Marzano, responsabile dell’Unità funzionale di chirurgia bariatrica di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Dottor Marzano, c’è la consapevolezza oggi che l’obesità sia una malattia grave?

«Purtroppo non del tutto anche perché, quando parliamo di obesità grave, vale a dire di un persona con un BMI – indice di massa corporea – superiore a 40, non ci sono diete che tengano. Una terapia conservativa (dieta, attività fisica e percorso psicologico) quando si è in presenza di un peso così importante fallisce nel lungo periodo quasi nella totalità dei casi».

Possiamo affermare che l’obesità grave si risolve solo con la chirurgia?

«Di fatto è così. La chirurgia bariatrica, se affrontata con i moderni modelli organizzativi di recupero rapido di performance fisica dopo l’intervento chirurgico, consente un’altissima percentuale di risultati favorevoli. Fermo restando che va fatta in centri specializzati, si tratta infatti di una chirurgia molto impegnativa e complessa perché viene fatta su organismi che sono fragili, grandi ma fragili. Noi medici spesso parliamo dei nostri malati come di giganti di argilla nei cui confronti dobbiamo enorme attenzione e cura».

C’è un rapporto particolare con questo tipo di malato?

«Senza dubbio. Sono persone che spesso hanno una fragilità emotiva che richiede non solo il trattamento di cura ma anche un rapporto di fiducia, conoscenza e relazione più stretto. E questo per noi significa molto, anche dal punto di vista della ripresa complessiva della persona».

La chirurgia bariatrica riduce il peso ma anche molte conseguenze negative che l’obesità si porta dietro.

«Assolutamente sì, porta alla risoluzione o al miglioramento delle alterazioni metaboliche, riduce il rischio cardiovascolare, migliora l’insufficienza respiratoria, le artropatie, la steatosi epatica oltre ad avere un ritorno psicologico importantissimo sull’autostima e una migliore accettazione della propria forma corporea».

Il centro di Humanitas Gavazzeni offre un approccio multidisciplinare al problema. Che cosa significa in sostanza?

«Significa che al di là del peso, di ogni singola persona obesa bisogna valutare l’organismo nella sua completezza valutando anche l’impatto che hanno nella sua salute la presenza di malattie concomitanti. È questa complessità che dobbiamo valutare e, quindi, il nostro approccio di base vede coinvolti in prima battuta psicologo, endocrinologo, dietista cui si aggiungono, se necessario, approfondimenti nell’ambito pneumologico o cardiocircolatorio. Una volta che abbiamo il quadro completo della persona possiamo ipotizzare l’intervento chirurgico, immediato o in un momento successivo, se la persona necessita di un periodo di preparazione per rimettere in equilibrio le condizioni di salute. Spesso incontriamo persone obese che non sanno di avere il diabete o l’ipertensione. Queste problematiche prima di affrontare un intervento vanno messe sotto controllo. Quindi sì all’intervento ma al momento opportuno e nelle migliori condizioni possibili».

Articolo pubblicato il 13 dicembre 2015 sul quotidiano “Eco di Bergamo”.