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Lo stomaco e il cambio di stagione

La primavera se è un toccasano per il nostro umore, non sempre lo è per il nostro organismo che può risentire fastidiosamente del cambio di stagione. Un esempio viene dallo stomaco. Ne abbiamo parlato con il dottor Nicola Gaffuri, gastrentrologo, responsabile dell’Endoscopia digestiva di Humanitas Gavazzeni.

Dottor Gaffuri, il nostro stomaco risente del cambio di stagione?

“Sì lo stomaco risente del cambio di stagione dando sintomi come acidità, “bruciore” perché in primavera si rileva un aumento della secrezione acida. Non esiste una evidenza scientifica, da sempre però nelle stagioni invernali si mangiava meno perché il cibo era poco (per la neve, il freddo, perché la terra non produce) e poi invece in primavera, quando iniziava il raccolto, si iniziava a mangiare di più sollecitando quindi maggiormente lo stomaco. Esiste quindi una sorta di taratura stagionale del nostro corpo, e in primavera lo stomaco si trova a dover reagire di più, lavorare di più causando anche un aumento della secrezione acida”.

Riguarda tutti?

“Riguarda in particolare quelle persone che soffrono di malattie correlate come la malattia del reflusso gastroesofageo o l’ulcera peptica”.

Come possiamo prevenire e curare acidità e bruciore?

“Si possono prevenire abbastanza facilmente facendo attenzione all’alimentazione se i sintomi sono abbastanza rari, se il fastidio capita una volta ogni 10 giorni o una volta la mese; si tratta di evitare tutti i cibi che possono irritare maggiormente l’esofago e lo stomaco come ad esempio la menta, il cioccolato, i caffè, i cibi piccanti, gli agrumi, i cibi grassi in generale. Se invece la situazione peggiora, possiamo curarli con dei farmaci, inizialmente degli antiacidi fino ad arrivare a degli inibitori della secrezione acida dello stomaco”.

Quando rivolgersi allo specialista?

“E’ bene rivolgersi allo specialista quando i sintomi diventano molto più frequenti, quando al bruciore si associa un dolore retrosternale di tipo anche anginoso, quasi a simulare l’infarto. Se i farmaci prescritti non risolvono i sintomi, allora è bene fare indagini più specifiche ricorrendo alla gastroscopia che ci permette una diagnosi più precisa sulla quale impostare poi una terapia più mirata”.

I farmaci consentono una buona qualità di vita?

“Direi di sì, il punto è che spesso il farmaco va preso per lungo tempo soprattutto in primavera e autunno quando i sintomi sono più rilevanti”.

Quanto influisce lo stress sui disturbi dello stomaco?

“Lo stress ha una certa influenza sui disturbi dello stomaco. Non influisce sulla secrezione acida ma sulla motilità dello stomaco che gioca un ruolo fondamentale anche sull’intestino e sul colon. Può causare anche difficoltà digestiva e di conseguenza peggiorare la malattia da reflusso gastroesofageo”.