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L’attività fisica e sportiva fa bene quando è praticata bene

Spesso si dice che fare sport fa bene. Una massima vera da sempre, che ha trovato terreno fertile anche in questi ultimi mesi caratterizzati dalla pandemia. Nonostante le precauzioni dovute, nonostante i momenti di lockdown, nonostante le difficoltà di accesso agli impianti sportivi molte sono le persone che non hanno rinunciato a svolgere la propria attività sportiva. Anzi, le statistiche dicono che in alcuni casi il tempo dedicato allo sport è addirittura aumentato, soprattutto tra le donne.

Parliamo dell’importanza dell’attività fisica con il dottor Sebastiano Giambartino, ortopedico e traumatologo di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Dottor Giambartino, perché l’attività fisica è così  importante per la nostra salute?

«Perché l’attività fisica, quando è controllata e regolare, migliora la nostra capacità cardiocircolatoria e respiratoria e aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Lo sport è anche utile dal punto di vista mentale e psicologico, dal momento che induce il cervello a produrre le endorfine, sostanze chimiche che ci fanno sentire più felici, appagati e soddisfatti. Infine, aiuta a mantenere le ossa in salute, stimolandone positivamente il metabolismo e contribuendo a prevenire e combattere alcune patologie come l’osteoporosi».

L’attività fisica aiuta anche a prevenire eventuali traumi da sforzo?

«Sì, perché l’attività sportiva svolta in modo continuato e regolare rende le articolazioni più fluide e resistenti e offre una giusta armonia nel movimento. Inoltre rinforza e tonifica il tessuto muscolare conferendo al corpo elasticità, agilità e protezione. Tutte condizioni che aiutano a prevenire e proteggere da potenziali traumatismi».

Lo sport può essere praticato senza problemi a tutte le età?

«Certamente, l’importante è che venga praticato in base alla propria capacità e alle proprie caratteristiche fisiche. Per bambini e adolescenti l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda 60 minuti di attività al giorno, per gli adulti – dai 18 anni in poi – il consiglio è quello di dedicare all’attività sportiva un tempo di circa 150 minuti alla settimana. Per le persone con più di 60 anni sono ovviamente più adatti sport o attività sportive a “basso impatto” come la camminata veloce, il nuoto, il ciclismo, lo yoga, il pilates e tutta quella serie di esercizi a corpo libero che sono utili a preservare la salute delle cartilagini e delle articolazioni. ».

Quali sono i sintomi che ci possono avvisare quando eccediamo con l’attività sportiva?

«Bisogna prestare attenzione ai segnali dovuti a un sovraccarico muscolare, che sono rigidità nei movimenti, stanchezza, dolori, infiammazioni e strappi muscolari. Sono sintomi che non devono essere sottovalutati, perché quando si presentano vuol dire che ci stiamo facendo del male. Il segreto è quindi quello di allenarsi con costanza e regolarità senza cadere in eccessi e, soprattutto, stando attenti a diversificare l’attività».

In caso di trauma bisogna evitare in assoluto il movimento?

«Spesso il trauma, che sia sportivo o derivante da altre cause, ci costringe a restare immobilizzati. Non sempre questa è la scelta corretta: dipende, è ovvio, dalla tipologia e dalla gravità del trauma, ma quando possibile un giusto equilibrio tra antidolorifici, miorilassanti e blando riposo nella fase acuta, devono essere seguiti prontamente da una progressiva mobilizzazione e da esercizi di recupero che sono utili per evitare che il muscolo si atrofizzi e non riesca per questo a sostenerci durante il periodo di ripresa».

Lo yoga può portare beneficio alle nostre ossa?

«Lo yoga è adatto a donne e uomini di qualsiasi età e aiuta a tonificare e a rinforzare i muscoli oltre che a donare elasticità alle articolazioni. Inoltre, questa disciplina svolge un’azione positiva anche su postura e stabilizzazione articolare. Spesso viene prescritta come terapia fisica perché è una ginnastica riabilitante ed equilibrante, purché si presti la giusta attenzione ai pazienti che sono portatori di protesi dal momento che alcune posizioni particolarmente complesse potrebbero causare eventi lussanti nei confronti degli impianti».