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L’affanno durante la corsa segnala che il cuore è in sofferenza

Lo sport e la salute del cuore vanno spesso a braccetto. Molti studi dimostrano che il movimento, e in particolar modo la corsa, può essere molto d’aiuto a chi è a rischio malattie del cuore o a chi in passato ha già avuto problemi coronarici, come un infarto.

Perché l’attività fisica faccia bene al cuore è necessario però che sia tenuta sotto controllo e, soprattutto, che sia evitato l’affanno eccessivo, come sottolinea il dottor Pietro Agostini, fisiatra dell’Unità Operativa di Riabilitazione di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Che cosa significa tenere sotto controllo la propria attività fisica?

«Significa che non ci si deve sottoporre a sforzi esagerati. È importante imparare ad ascoltare il proprio cuore, così da non spingerlo oltre a quello che può dare. Se su una persona con una buona salute lo sforzo, anche prolungato, può essere comunque positivo, su una persona che è a rischio o ha già una patologia in atto, il rispetto del cuore diventa fondamentale ai fini della cura e della prevenzione. La regola, in tutti i casi, deve essere quella di allenare il cuore senza sforzarlo».

Quale attività fisica fa bene al cuore?

«Il cuore può trarre giovamento anche dai semplici movimenti quotidiani, come salire le scale o camminare nel tragitto che c’è dalla propria casa all’ufficio. Ma il modo migliore per fare bene al cuore è svolgere un’attività fisica, come una corsa blanda, a sforzo moderato al parco, per almeno trenta minuti ogni due giorni. Se svolta con regolarità, può diminuire sensibilmente il rischio d’infarto, e ridurre di quasi il 50% il rischio di recidive, cioè di ricadute, per chi già ha avuto problemi al cuore».

Come ci si accorge che il nostro cuore è troppo sotto sforzo?

«Il segnale che si sta andando oltre il proprio limite viene anzitutto dalla presenza di un battito del cuore eccessivo. Un secondo segno di sovraccarico cardiaco è la presenza di un forte affanno, tale da impedire di parlare. Chi va a correre nel parco dovrebbe ogni tanto provare a canticchiare una canzone, per vedere se riesce a farlo. Un “fiatone” che non permette di articolare le parole della canzone segnala che lo sforzo che si sta sostenendo è eccessivo e che è meglio fermarsi o, comunque, rallentare l’andatura».

Il troppo affanno, dunque, segnala che il cuore è in sofferenza?

«Sì, quando si parla di non sforzare il cuore durante la corsa bisogna prendere come unità di misura proprio la presenza o meno di ’affanno. Molte persone vanno a correre con il cardiofrequenzimetro, strumento che può essere utile ma che non dice nulla sull’intensità dello sforzo che si sta compiendo. Molto meglio, dunque, testare il proprio cuore con una cantatina ogni tanto…».