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“Il coraggio e la memoria”, le voci di chi è stato in prima linea per ricordare le vittime del coronavirus

Giovedì 18 marzo 2021 anche in Humanitas Gavazzeni fa tappa la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus.

Un’occasione per ricordare i giorni più difficili della scorsa primavera, in cui l’ospedale bergamasco ha curato oltre mille persone affette dal virus, riconvertendo interamente gli spazi della struttura e coinvolgendo nell’emergenza tutto il personale.

L’installazione “Il coraggio e la memoria”

La giornata del ricordo è l’occasione per inaugurare, insieme alle autorità cittadine bergamasche, l’installazione sonora “Il coraggio e la memoria” che raccoglie le voci di chi è stato in prima linea per assistere i malati Covid nei giorni dell’emergenza sanitaria a Bergamo.

Si tratta di una sorta di “bosco della memoria orale” che è stato allestito in un’area centrale del parco dell’ospedale, luogo che nella scorsa primavera è divenuto simbolo di riflessioni e speranze per gli operatori sanitari e per i pazienti e i loro famigliari che si sono trovati a combattere contro un nemico crudele e sconosciuto.

L’installazione prende forma dalle voci di uomini e donne che hanno rappresentato in quelle tremende settimane l’infaticabile connessione tra malati, le case e gli ospedali. Voci che escono in loop, dalle ore 9 alle ore 19, da 20 postazioni audio disposte in cerchio ad altezza d’orecchio e che raccontano ai visitatori emozioni, riflessioni, azioni e speranze vissute durante i primi giorni dell’emergenza sanitaria.

Nei 20 minuti di durata della registrazione audio le voci dei professionisti si alternano e parlano ai visitatori da posizioni diverse, in un continuo rimando. L’installazione sarà attiva fino al 4 maggio 2021, a un anno esatto dalla fine del lockdown nazionale.

«Dopo l’esperienza vissuta nella primavera scorsa, che ha cambiato la nostra comunità ospedaliera e anche tutto il territorio attorno a noi – spiega Giuseppe Fraizzoli, Amministratore Delegato di Humanitas Gavazzeni e Castelli – sentivamo l’esigenza di raccontare, di salvare il senso di quanto è successo. Così, il racconto sonoro dell’installazione si fa memoria e ci consente di vivere con maggior consapevolezza il presente e il futuro. Perché la memoria di una tragedia non è mero ricordo, ma un modo per dare un senso al nostro ruolo, dandoci la possibilità di approfondirlo e di rinascere migliori, riscoprendoci».

Un libro per non dimenticare

Le testimonianze presenti nell’installazione sonora sono tratte dal libro “Il coraggio e la memoria”, un volume realizzato dopo la prima ondata Covid-19 nella Bergamasca, che è stato donato a tutti i professionisti dell’ospedale e che raccoglie più di 60 interviste rivolte a molti dei protagonisti che hanno vissuto l’emergenza all’interno della struttura sanitaria, ma anche a persone che hanno fatto parte della rete che vi ha gravitato attorno, dai malati ricoverati ai loro familiari.

Le voci dell’installazione sonora possono essere ascoltate anche in rete tramite il  podcast “Il coraggio e la memoria”: ascoltalo qui.

In un video il racconto di quei mesi difficili