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Consigli per un sano pic nic estivo

Il pic nic o pranzo al sacco d’estate è una costante che ci accompagna quando organizziamo passeggiate e gite fuoriporta. Nel prepararlo però un po’ di attenzione e cura è d’obbligo. Abbiamo chiesto qualche consiglio a Sabrina Oggionni, dietista di Humanitas Gavazzeni.

Che cibi è meglio scegliere per un pic nic?

“Direi di optare per alimenti semplici, piatti freddi come insalate di riso, pasta, farro o orzo, frittate, panini al prosciutto o con bresaola, insalate di verdure crude con formaggi, tonno o uova sode, accompagnati da pane o grissini; ottime anche le insalate di patate con l’aggiunta di tonno o carni bianche tagliate a dadini o polpo; sono piatti completi facili da preparare e non richiedono particolari modalità di conservazione”.

Possiamo pensare di portare nel nostro cestino anche degli alimenti cotti?

“Sì ma è meglio prepararli la sera prima della nostra gita: il cibo, una volta cucinato, va lasciato raffreddare e riposto nel frigorifero entro due ore dalla sua cottura (se fa molto caldo anche entro un’ora), evitando di tenerlo all’aria aperta perché si rischia, complici le alte temperature, un processo di deterioramento che causa rapidamente lo sviluppo di batteri. Impacchettati con la pellicola o sistemati in contenitori con chiusura ermetica i cibi, una volta tolti dal frigorifero, andranno inseriti in una borsa termica ben refrigerata per il trasporto: la bassa temperatura aiuta a mantenere freschi gli alimenti, a rallentare la crescita dei microrganismi e a non modificarne le caratteristiche”.

Frutta e verdura vanno bene…

“Sì ma meglio lavarli a casa e conservarli in adeguati contenitori. Come per gli altri cibi, la verdura va inserita in una borsa ben refrigerata così come la macedonia perché la polpa della frutta, senza la buccia protettiva, è più facilmente soggetta a contaminazioni ed alterazioni”.

E invece lasciamo a casa cibi delicati

“Direi di sì come quei prodotti freschi che contengono panna, latte o a base di uova crude (come creme, salse, maionese soprattutto di produzione casalinga) i quali, per il loro contenuto elevato di acqua e la composizione in grassi e proteine, possono trasformarsi in un perfetto terreno di sviluppo microbiologico. Stesso discorso per carne e pesce crudo perché sono più facilmente soggetti ad alterazioni, richiedendo maggiori attenzioni per la conservazione, spesso incompatibili con i mezzi a disposizione per un pranzo al sacco”.